Il sorpasso di Scholz: Berlino aumenta il Reddito di Cittadinanza per far fronte alla crisi

Mentre il governo Meloni continua a sviscerare odio e risentimento nei confronti dei dimenticati ai margini della società, chiamati il più delle volte fancazzisti e nullafacenti come se essere poveri e aver bisogno di assistenza fosse una volontà, l’esecutivo a semaforo tedesco, a guida socialdemocratica, dal primo gennaio si appresta ad aumentare la misura assistenzialista nota come Reddito di Cittadinanza.

Nell’anno nuovo la misura in Germania avrà un contributo mensile di circa 50 euro in più e, nello stesso tempo, sono state ridotte le multe nei confronti dei più poveri.

“Il reddito di cittadinanza riguarda uno Stato sociale all’altezza dei tempi”, evidenzia il ministro del Lavoro Hubertus Heil. “Si tratta di proteggere in modo affidabile le persone in stato di bisogno. È una questione di solidarietà sociale”.

La Corte costituzionale tedesca ha stabilito che le multe per chi non rispetta gli accordi con i centri per l’impiego erano troppo punitive poiché arrivavano a tagliare fino al 60-100% del sussidio, di fatto annullando il principio alla base di questa misura di sostegno.

La riforma prevede per i trasgressori una serie graduale di richiami, con una progressiva riduzione dell’importo mensile (10% al primo mese, 20% al secondo).

La platea dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza in Germania equivale a circa 5 milioni.

Così, mentre la Germania si appresta a copiare una misura fatta dall’Italia, il nostro governo torna indietro e continua ad accellerare la sua discesa nel baratro nel campo dei diritti e del Welfare, riducendo durata e importo del RdC.

Per Meloni e il governo essere poveri equivale ad una scelta.

Infatti se dovessimo analizzare le parole del ministro Lollobrigida quando dice che si dovrebbero fare i “lavori umili che gli italiani lasciano agli immigrati”, che in gergo da prenditore significa impiego sottopagato e senza diritti, questa mentalità ci racconta la piega schiavista che è stata assunta sino ad ora da questa maggioranza.

Il reddito di cittadinanza è una riforma che deve essere sicuramente rivista, anche inasprendo le pene delle frodi allo Stato, e deve essere modificata per aiutare sia imprenditori che vogliono crescere e che possono utilizzare la misura e integrarla per elargire una paga dignitosa all’operaio, che magari oggi non si possono permettere, e sia i più poveri che sono rimasti troppo a lungo ai margini della società e che mai, come in questo momento, stanno crescendo a dismisura.

Con questa riforma, anche se poco significante, la Germania mette in evidenza quanto il nostro Paese stia arretrando nel campo dei diritti e, così, mentre gli altri ci superano in tutto, anche nelle riforme ideate da noi, la nostra nazione, come piace a dire a taluni per riempirsi la bocca, si appresta a vivere il periodo più piatto e buio della sua storia degli ultimi cinquant’anni.

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