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Il piano Covid-19

by Redazione

Si chiudono anche i bar, ristoranti e i negozi di vendita al dettaglio. Chiusi i parruchieri, centri estetici e centri commerciali. Chiusi tutti i mercati.

Il nuovo Dpcm firmato da Giuseppe Conte rende l’Italia uno stato senza motore. Fermata tutta la filiera produttiva garantendo il servizio di trasporti pubblici, poste, banche, servizi assicurativi.

Nella maggioranza non erano tutti convinti sulla chiusura totale, ma assicurando la continuità di aziende, fabbriche e attività agricole munite di mezzi e prendendo le dovute precauzioni tramite misure di sicurezza adeguate, anche i più contrari si sono convinti; ora si lavora insieme per il bene dell’Italia! Meglio tardi che mai. La classe dirigente finalmente si è accorta che fare guerra in un momento storico così difficile è controproducente per tutti.

La vita che conoscevamo è destinata a cambiare fino al giorno tanto atteso, quel 25 marzo così lontano per tutti noi. Fine delle passeggiate nei mercati rionali, birre nei locali, gelati e pranzi al mare.Chiusi i negozi di abbigliamento e le profumerie.

I supermercati e alimentari rimarranno aperti, lo stesso vale per gli idraulici, meccanici e pompe di benzina e artigiani. Edicole e tabbaccai rimarranno aperti. Ovviamente rimarranno aperte anche farmacie e parafarmacie. Veterinari, ottici e fotografi andranno a lavoro.

La nuova mossa serve a prevenire il possibile contagio di individui che hanno già contratto il virus, non a caso finirà tutto tra 14 giorni, giusto il tempo di vedere se il virus sia stato incubato e da chi. Mossa alquanto coraggiosa quella del governo che ha messo a repentaglio anche la filiera produttiva: siamo di fronte ad una decisione storica. Anche la Pubblica amministrazione agirà in smart working fatta eccezione per i servizi indifferibili da rendere al pubblico.

“Restiamo distanti per abbracciarti con più calore domani” Sono queste le parole di conforto del Premier Conte che non esclude un possibile aumento di contagi nei prossimi giorni, ma al tempo stesso invita tutti ad essere lucidi e coscienti. “Se i contagi aumentassero non significa che ci saranno nuove misure, non sarà una corsa cieca verso il baratro” aggiunge il Premier.

Ma la vera domanda è: servirà tutto questo ad arginare il fenomeno ? Di sicuro il virus avrà meno possibilità di diffondersi, ma quanto ci costerà ? Quanti altri problemi si creeranno da questa situazione ? Tante persone perderanno il lavoro, altre lo hanno già perso. La produzione andrà in crisi. Inoltre, le industrie alimentari saranno in grado di sostentarci tutti senza un pieno regime ? Chi lo sà, per il momento, vi invito ad essere giudizievoli e cauti nel preservare quante più risorse possibili. Questa crisi e questa emergenza mi hanno fatto pensare a quanto l’uomo sia destinato a strafare e a vivere al di sopra delle proprie possibilità. Potremmo pentirci un domani delle rinunce non fatte. Pensiamo a quanto si possa fare perchè purtroppo sappiamo come vivevamo in passato, ma non sappiamo cosa ci riserva il futuro.

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