Di Ginevra Lestingi
La legge adottata dal Texas nota come Senate Bill 8 (SB8), entrata in vigore nel settembre 2021, è di fatto un “divieto totale di aborto”, in quanto non prevede eccezioni in caso di stupro, incesto o per condizioni di salute fetale che mettono a rischio la vita delle donne dopo il parto. Questa legge è una delle 26 restrizioni all’aborto approvate in Texas nell’ultimo decennio e costituisce un ulteriore tentativo di minare i diritti delle donne e la libertà riproduttiva.
Il Parlamento europeo non usa mezze misure e chiede a gran voce al “governo dello stato americano del Texas” di revocare “immediatamente il Senate Bill 8, un divieto di fatto all’aborto, e di garantire un accesso sicuro e gratuito ai servizi di aborto”.
A seguito di un dibattito in plenaria, alcuni deputati hanno adottato giovedì una risoluzione, con 381 voti a favore, 253 contrari e 36 astenuti, in cui esprime solidarietà e sostegno alle donne del Texas, ai professionisti sanitari, alle ONG e a tutti coloro che sono impegnati in azioni legali contro questa legge approvata di recente, che è una flagrante violazione dei diritti delle donne che vivono nello stato.
Quanto ci costa l’ignoranza?
Gli eurodeputati, inoltre, hanno detto di voler finanziare le organizzazioni della società civile statunitense che promuovono i diritti sessuali e riproduttivi e che offrono un rifugio sicuro per i professionisti medici che rischiano forme legali o di molestia.
Inoltre il Parlamento europeo chiede al governo degli Stati Uniti e a Biden “il paladino dei diritti” di depenalizzare l’aborto per proteggere le donne e le organizzazioni che forniscono servizi sanitari e di aborto.
Infine, i deputati condannano fermamente il regresso nella salute e nei diritti sessuali e riproduttivi delle donne (SRHR) che si sta verificando non solo negli Stati Uniti ma anche in altre parti del mondo.
Tuttavia si invita il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), la Commissione e gli Stati membri dell’UE a rafforzare le loro azioni per contrastare questo arretramento dei diritti umani.
Finanziare le ONG per tutelare diritti sacrosanti non sembra l’ideale in tempo di crisi, ma proteggere le povere madri costrette a proseguire gravidanze perché non si possono permettere viaggi all’estero per abortire in cliniche private, sembra cosa buona e giusta. Pare incredibile che non siano consentiti aborti neanche in caso di stupro, incesto o evidente pericolo.
Condannare gli Stati Uniti e il Texas, a livello internazionale, sembra l’unico modo per sottolineare l’involuzione dispotica e bigotta perseguita dal secondo Stato più grande dei potentissimi e liberissimi U.S.A.