Michel Nostradame, meglio conosciuto come Nostradamus, fu uno dei medici della peste più famosi della storia.
La maschera indossata dal medico della peste viene spesso rappresentata di colore nero, ma documenti storici confermano che fosse in realtà di colore bianco. Ecco come si presentava: Un paio di guanti, una lunga tonaca di colore nero, un paio di scarpe, un cappello, un bastone e una maschera bianca con un lungo becco utilizzata come filtro e protezione dei cattivi odori (considerati all’epoca la causa scatenante delle malattie), contenente paglia ed erbe aromatiche. Questo era l’abito del medico della peste indossato dai dottori durante le epidemie pestilenziali.
Le prime maschere protettive comparvero nel XIV secolo ed erano già utilizzate a Venezia e a Roma, ma l’idea di un abito completo, ispirandosi alle armature dei soldati, venne a Charles de Lorme, medico di Luigi XIII, nel 1619. La famosa maschera a forma di becco, rappresentata spesso in opere teatrali e cinematografiche, presentava due fori per gli occhi, coperti da lenti di vetro, e due fori per il naso. La maschera aveva quasi la funzione di respiratore e nel suo becco ricurvo erano contenuti ambra, lavanda, timo, chiodi di garofano, mirra e altre sostanze profumate.
Il bastone era utilizzato per togliere i vestiti agli appestati e per esaminare i pazienti senza avere un contatto diretto con loro, ma anche per allontanare le persone. I medici della peste non si occupavano solo della cura dei malati, ma erano impiegati anche come funzionari pubblici; oltre a fornire consigli e informazioni ai loro pazienti avevano il compito di annotare il numero dei decessi nei registri. Ma nonostante i numerosi compiti svolti, il popolo non amava molto il loro tipo di abbigliamento che veniva spesso associato all’immagine della morte, e nel corso del XVIII secolo l’abito del medico della peste cadde in disuso. Al giorno d’oggi è una delle maschere più utilizzate del Carnevale di Venezia.