Dopo il ripristino delle accise il governo scarica le colpe sui distributori e gestori. Ma la risposta non tarda ad arrivare e la Faib, Federazione Autonoma Italiani Benzinai, sottolinea che i rincari del carburante sono dovuti all’aumento delle accise voluto dal governo e che i distributori sono la “parte lesa”.
Infatti, i dati del ministero dell’Ambiente confermano rincari in linea con il ripristino delle accise, nella prima settimana dell’anno. “Invece di alimentare polemiche, governo convochi il ‘tavolo di crisi’ per soluzioni strutturali”, è la richiesta della Federazione dei benzinai in una nota.
“Quando c’è un problema lo si affronta con i protagonisti del settore e non con le polemiche e le accuse generiche che servono solo ad alzare polveroni per coprire responsabilità e finalità politiche diverse” dice il presidente di Faib, Giuseppe Sperduto.
“L’esecutivo smentisce se stesso: i dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente certificano che l’aumento dei prezzi alla pompa è stato in linea con il rialzo dovuto al ripristino delle accise, ma il Cdm sceglie di ignorarli e di considerare comunque i gestori come pericolosi speculatori. E per questo vara un provvedimento che scarica su di essi – che non stabiliscono i prezzi e sono evidentemente l’anello più debole della filiera dei carburanti – l’ennesimo assurdo adempimento. Inoltre, si esasperano ulteriormente i gestori, che già oggi espongono una decina di cartelli prezzi sulle aree di servizio. Si crea una vera e propria babele cartellonistica, utile solo ad esporre i gestori ad ulteriori sanzioni creando confusione nei consumatori. Si apre poi un vulnus nella regolamentazione europea in materia di concorrenza: siamo curiosi di sapere cosa ne pensa l’antitrust”.
“Quando in un mese si aumenta il carburante di 30 centesimi al litro, riportando così la quota fiscale ai livelli record in Europa, in una fase economica della vita del Paese estremamente complicata, è difficile credere che ci fosse qualcuno che non si aspettasse contraccolpi sociali ed economici. Le Associazioni dei gestori lo denunciavano già da ottobre scorso, nel silenzio generale”, si legge nella nota di Faib Confesercenti.
Il governo Meloni continua a gettare sassi e a nascondere in maniera evidente la mano. Infatti con l’ultima mossa, l’esecutivo, non solo non elimina le accise, ma si permette anche di fare la morale ai distributori.
In pratica, alla fine della fiera, per questa destra la colpa è sempre degli altri e così si lascia intervenire una narrazione menzognera che cerca di giustificare tutto. Quindi, se i lavoratori sottopagati non si trovano e se la disoccupazione aumenta è colpa del Reddito di Cittadinanza, se la criminalità si propaga nella penisola è colpa dell’immigrazione e se il governo toglie lo sconto sulle accise la colpa è dei brutti e cattivi distributori di benzina.
Insomma, se qualcosa non va bene per il governo Meloni la colpa è sempre degli altri, e, ancora una volta, il cittadino si ritrova a pagare per degli aumenti sproporzionati a causa dell’incompetenza e della scarsa assunzione di responsabilità dei nostri leader politici, impegnati come non mai a raccontare frottole alla popolazione pur di non farsi bocciare sin da subito.
E’ veramente immorale e poco etico fare scaricabarile su lavoratori e cittadini alle prese con i rincari drammatici, è ora che questa destra cresca e che si assuma le sue responsabilità e se l’aumento c’è stato la colpa è solo del governo. Si pensi ad una soluzione al posto dei soliti e nauseabondi alibi.