Il Giappone dichiara incostituzionale il divieto di matrimoni tra persone dello stesso sesso

Dopo il verdetto della Chiesa Cattolica, il 17 marzo il tribunale di Sapporo ha giudicato incostituzionale il divieto di matrimoni tra persone dello stesso sesso. Si è trattato della prima sentenza in assoluto su tale materia nella storia del Giappone. Una grande vittoria per le coppie di fatto che si aggiudicano l’appoggio del paese nipponico che, con una sentenza rivoluzionaria, compie un enorme passo avanti verso il futuro e la tolleranza.

La sentenza, basata sull’articolo 14 della Costituzione che riconosce il diritto all’uguaglianza, ha dato ragione a una delle 13 coppie che il giorno di San Valentino del 2019 avevano adito vari tribunali del paese. Nel dispositivo della sentenza, si afferma che “i benefici legali previsti dal matrimonio devono essere riconosciuti sia agli omosessuali che agli eterosessuali”. 

Secondo la normativa vigente, “il matrimonio è basato sul reciproco consenso di entrambi i sessi”. Questa formulazione ambigua è stata generalmente interpretata come il riconoscimento esclusivo dell’unione tra un uomo e una donna. Ora quella definizione dovrà necessariamente cambiare. Proprio come il mondo e come le istituzioni dalle mentalità chiuse che si ergono al di sopra degli uomini per imporre divieti che nel diritto naturale non esistono semplicemente per una visione ristretta e bigotta della normalità. L’amore è un diritto di tutti; e tutti gli uomini sono creati uguali secondo il diritto, quindi com’è possibile vietare un diritto sacrosanto ad alcuni solo perché ad altri dà fastidio?

La mia libertà finisce dove inizia quella degli altri. Seguendo questo principio sacrosanto e assoluto diciamo che è incostituzionale il contrario; poiché, vietare i matrimoni gay o le adozioni, è un modo come un altro per reprimere diritti e libertà, universali, di minoranze che sono minacciate da una maggioranza bigotta e limitata, e così, seguendo questa morale cattolica, si finisce per invadere la libertà altrui vietando un diritto che ai molti è concesso. E’ una vergogna e complimenti al Giappone!

 

 

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