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Il 16 marzo che sconvolse l’Italia

by Rosario Sorace

Il 16 marzo del 1978 in via Fani veniva rapito dalle Brigate Rosse Aldo Moro. Nell’agguato delle Br vengono uccisi i cinque agenti della sua scorta. Nonostante la grande paura di questi giorni drammatici che viviamo, rievocare questo momento tragico del novecento ci aiuta a comprendere tante cose che ormai stanno riaffiorando dal nostro passato in cui non riusciamo mai a definire i reali contorni dei fatti. Ci fermiamo sempre alla retorica dei ricordi , all’elegia dello statista o all’apologia dello Stato. Ma dietro le apparenze, c’è quel torbido intreccio di presenze di iscritti alla Loggia massonica P2 coadiuvati da consulenti d’oltre oceano che sostanzialmente e probabilmente impedirono il ritrovamento della “prigione del popolo” e, quindi, l’affaire Moro si inquadra in tutte una serie di fatti che puntavano a minare la vita e le istituzioni democratiche. Gli uomini dei partiti che in quel momento rappresentavano le istituzioni erano tutti schierati nel partito della fermezza tranne i socialisti e i radicali che propugnando la trattativa con i terroristi probabilmente intuirono un disegno politico che non desiderava assolutamente la liberazione del prigioniero ma soltanto un martire da esibire nei libri insanguinati della storia.

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