Di Mimmo Di Maggio
I lavoratori di BNL, il braccio italiano del gruppo bancario francese BNP Paribas, hanno scioperato per la prima volta dagli anni ’90 lunedì per protestare contro i tagli al back office e al personale.
I sindacati bancari italiani hanno affermato che lo sciopero è stato “un grande successo”, aggiungendo che l’adesione è stata solida.
“Gli uffici interni della banca erano completamente deserti e sono rimasti chiusi come la maggior parte delle filiali”, hanno detto in un comunicato congiunto Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin.
BNL ha affermato che il 29,8% dei suoi dipendenti ha aderito allo sciopero.
“In tale contesto, caratterizzato anche dalle festività di fine anno, Bnl ha comunque assicurato la continuità aziendale rafforzando il canale digitale a supporto del canale fisico”, si legge in una nota.
I lavoratori protestano contro la decisione di BNL di utilizzare fornitori esterni per i servizi IT e di back office, una mossa che, secondo i sindacati, interessa 900 su un totale di 11.500 dipendenti BNL nelle sue sedi centrali e circa 700 filiali in tutta Italia.
I sindacati hanno anche espresso lamentele sulla vendita da parte di BNL a Worldline di una quota dell’80% nella sua attività di elaborazione dei pagamenti con carta Axepta Italia.