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Green Pass esteso: La legge “discriminazione” viene approvata dalla Camera

by Romano Franco

Dopo la mancata ammissione di responsabilità da parte dello Stato, che ha introdotto un Green Pass esteso anziché la vaccinazione obbligatoria osteggiata dalle destre più superficiali e dagli ex cinquestelle che hanno pensato bene che la soluzione migliore fosse non fare niente e vedere come va, la Camera da la sua fiducia al governo sul ddl di conversione del decreto “Green pass scuola e trasporti” del 6 agosto 2021, (n. 111).

A votare a favore sono stati 413 parlamentari, 48 sono stati i voti contrari (di FdI e L’Alternativa c’è) e 1 astenuto. Si tratta del secondo decreto Green pass, ovvero le norme sulla certificazione verde nelle scuole, università e nei trasporti a lunga percorrenza approvato lo scorso agosto dal Consiglio dei Ministri, e che al suo interno contiene anche le misure del terzo decreto sul green pass, con cui il governo ha esteso l’obbligo a chiunque acceda nelle scuole e università e ha introdotto l’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori delle Rsa.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato ed emanato il decreto legge che impone l’obbligo di green pass per il lavoro pubblico e privato, che ora verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Ed ecco che qui il governo cerca di cogliere la palla al balzo. Dopo aver cercato di non imporre l’obbligo vaccinale per preservare una libertà apparente e illusoria, viene introdotto un mezzo che discrimina coloro che non si attengono alle disposizioni imposte.

Si tratta di una scappatoia lesta e geniale da parte del governo che non vede una sua assunzione di responsabilità, ma di fatto obbliga a vaccinare, poiché, il lavoratore senza Green pass non avrà diritto allo stipendio.

Che si tratti di lavoratore pubblico o privato chiunque venga sorpreso senza il Green pass verrà considerato “assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”.

Nonostante questa ultima attenuante, si tratta comunque di una forma di angheria da parte del governo. Inoltre, rispetto alle bozze, viene eliminata ogni differenza di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e non scatta più la sospensione, ma per tutti dal primo giorno di assenza “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento”.

Insomma, se il lavoratore vuole sopravvivere deve sempre e comunque farsi il vaccino. Inoltre, questa nuova legge “porcellum” e tutti questi rompicapo, alla fine della fiera, servono solo ad aumentare divario e discriminazione sociale poiché i più abbienti, coloro che possono permettersi il tampone ogni due giorni, non hanno bisogno del vaccino, mentre, chi è povero e vuole mangiare è obbligato a farlo senza che lo Stato utilizzi cautela e responsabilità per l’iniezione fatta.

La situazione è difficile, è chiaro, però, in conclusione, una domanda sorge spontanea: Viste le limitazioni del dl Green Pass e le discriminazioni scaturite da questa mancata imposizione obbligatoria, quanto è stato stupido, col senno di poi, non introdurre la vaccinazione obbligatoria? 

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