Home Attualità Google e Facebook potrebbero affrontare nuove limitazioni sugli annunci politici alle europee

Google e Facebook potrebbero affrontare nuove limitazioni sugli annunci politici alle europee

by Freelance

Di Miriam Lestingi

Secondo una bozza di relazione del Parlamento europeo pubblicata mercoledì, Facebook e Google potrebbero essere notevolmente limitati dal prendere di mira le persone con annunci politici prima delle elezioni del Parlamento del 2024.

L’ungherese Anna Donáth di Renew ha proposto di vietare alle piattaforme online di visualizzare annunci politici basati sulla profilazione e sul monitoraggio delle persone su Internet.

I partiti politici potrebbero presto indirizzare gli elettori solo tramite annunci online basati sui dati che essi stessi scelgono di condividere, inclusi sesso, età, posizione e lingua.

La mossa potrebbe avere un effetto significativo sulla pubblicità politica online, dove politici e attori stranieri allo stesso modo negli anni passati sono stati in grado di mostrare messaggi politici a pagamento agli elettori in base ai loro comportamenti e alla raccolta di informazioni personali online. La manipolazione degli elettori attraverso il microtargeting è stata al centro dello scandalo Cambridge Analytica nel 2018.

Proposto dalla Commissione europea nel novembre 2021, il regolamento sulla trasparenza e il targeting della pubblicità politica mira a proteggere le elezioni da pubblicità politiche non divulgate e a frenare l’uso improprio dei social media in momenti particolarmente critici come elezioni e referendum.

Il Parlamento e il Consiglio dell’UE stanno attualmente apportando modifiche al progetto della Commissione. L’obiettivo è avere le regole pronte in vista delle elezioni europee del 2024.

Come parte della commissione per le libertà civili, Donáth, che sta lavorando insieme all’altro capo legislatore Sandro Gozi (Renew, Francia), ha competenza esclusiva sulle parti del regolamento sugli annunci politici relativi alla privacy online.

Il politico ungherese vuole anche che le autorità di regolamentazione che sovrintendono alle norme sulla privacy siano completamente indipendenti sia dal settore privato che dai governi nazionali.

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