Home In evidenza Giorgia “Furiosa” e la sua opposizione all’unità nazionale

Giorgia “Furiosa” e la sua opposizione all’unità nazionale

by Romano Franco

Sono in molti a guadagnare da questo nuovo governo Draghi, ma nessuno come lei: Giorgia Meloni. Lesta come sempre, non perde l’occasione di inglobare nel suo elettorato tutta la parte anti-europeista e anti-sistema. E così, cercando di sembrare Robespierre, attacca con il suo “pippone” asfissiante il sistema che, ancora una volta, grazie alla scarsità della nostra classe dirigente, si è dovuto affidare all’ennesimo governo tecnico.

E, in tutto questo, la Giorgia “furiosa” non ci sta e lancia le sue accuse tacciando l’Italia di essere simile alla Corea del Nord. Ma, onestamente, dittatori non se ne vedono, test su armi nucleari non ce ne sono ed anch’io, privato cittadino, posso esprimere il mio libero pensiero su di lei, Giorgia Meloni, che muove accuse, molto spesso e volentieri, esagerate e ai limiti della querela. Ma il personaggio creato, fatto di rabbia e odio, non lo può proprio abbandonare, altrimenti, il suo elettorato confuso non saprebbe dove andare a parare se, anche lei, abbassasse i toni.

Inoltre, chi è più simile di mentalità alla Corea del Nord, mia cara Giorgia, siete voi di Fratelli d’Italia, molto spesso e volentieri accusati, anche con prove, di essere fan di Mussolini e del fascismo. Non si va in Parlamento a parlare di regime quando si è, i più, vicini a costruirne uno, vista la schiera di mussoliniani che si ritrovano.

Tutti condannano il fatto che non ci sia opposizione e che non ci sia contrasto nei confronti del governo, la verità è che, quando ci sono tragedie come questa, tutti vengono chiamati a fare la propria parte, ingoiando qualche rospo e facendo anche dei sacrifici… Deve esserci un unico credo: fare il bene del paese. Esimersi non è patriottico.

L’Italia e gli italiani hanno bisogno di tutta la loro rappresentanza, in questo momento difficile, e chi si esime non fa di sicuro l’interesse del paese. Draghi, come dicono in molti, è un eccellenza riconosciuta a livello mondiale e chi meglio di lui può traghettare l’Italia verso l’uscita di sicurezza.

I partiti lo sanno e ne hanno preso atto, chi per interesse chi per altro, fatto sta che nonostante i vari tornaconti personali, si sta optando per la scelta giusta e per la scelta che fin dall’inizio bisognava fare. Draghi o non Draghi. Come nel dopo guerra, con il governo Parri, anche oggi, si presenta una situazione analoga e bisogna mettere da parte i propri interessi e anche quelli del proprio elettorato; in queste occasioni bisogna pensare a tutti i 60 milioni di abitanti che vivono nella nostra penisola e fare le scelte più giuste per uscire dalla crisi e dall’emergenza.

E in tutto questo, che meriti può avere una persona che non ha mai fatto nulla per resistere alla pandemia o per uscire dalla crisi? Facile criticare le decisioni, è molto più difficile prenderle. Ciò che non è mai successo dall’inizio della pandemia. Meglio scaldare il banco all’opposizione, vero Giorgia?! Tanto, male che vada, arriverà sempre qualche voto in più dal malcontento generale. In questo momento, a chi altri può andare se non a Fratelli d’Italia?

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