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Fontana chiama Conte “Cialtrone”, poi interviene Mattarella

by Romano Franco

Brutto spettacolo durante il vertice tenutosi ieri tra il premier e i presidenti delle Regioni. È stato un vero e proprio scontro istituzionale quello tra il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e il premier Conte. Non tarda ad arrivare il pronto intervento del capo dello Stato, Sergio Mattarella, che invita alla massima lucidità per affrontare al meglio la crisi creata dal coronavirus.

Inizia di prima mattina il vertice, nella sede della Protezione civile, dove si sono riuniti il premier, i ministri, tecnici esperti e scienziati. I presidenti delle Regioni sono collegati da tutta Italia con dei teleschermi. La tensione è palpabile. Conte è contro i comportamenti indipendenti e chiede ai governatori di attenersi al protocollo nazionale.

I primi dissapori fermentano la sera prima, non tanto per la minaccia del premier di avocare a sé i poteri della sanità, proprie delle Regioni, se i governatori non si fossero attenuti al piano, ma per l’attacco rivolto alla sanità lombarda, dove Conte avrebbe individuato la falla nei mancati controlli all’ospedale di Codogno. Ci sono diversi dissapori che continuano a essere alimentati da incomprensioni e frustrazione. Passa un po’ di tempo e il presidente della Puglia, Michele Emiliano, sottolinea la cattiva gestione lombarda sul conseguimento dei protocolli. Da lì a poco la miccia si è accesa e Fontana è esploso: “Come vi permettete di attaccare medici e infermieri”.

Fontana, nel rivolgersi al premier, si sarebbe sfogato così: “Mentre medici e infermieri stanno a lavorare tu te ne vai in televisione dalla D’Urso”. E poi quel:” Vaffa… cialtrone!”. Dopodiché l’intervento del ministro Guerini avrebbe convinto il governatore della Lombardia a tornare.

Poco dopo il governatore Fontana ha incontrato il capo dello Stato, che ha più volte ribadito la necessità di evitare polemiche politiche e di marciare uniti nella lotta contro il Coronavirus. E così Fontana: “L’ospedale di Codogno ha rispettato ogni protocollo, apprezzo che Conte si sia reso conto delle sue affermazioni e le abbia rettificate!”.

Non tarda ad arrivare l’immancabile commento del leader della Lega, Matteo Salvini, che fa sapere di aver telefonato al premier Conte e di aver offerto il proprio contributo alla causa per affrontare anche i contraccolpi sull’economia dell’emergenza sanitaria. Il leader della Lega ha aggiunto: “Mi risulta che dopo le parole sgradevoli del premier siano arrivate rimostranze, non solo da sindaci e governatori, ma anche un segnale di maggior cautela da piani ben superiori”.

Benvenuti in Italia. Gli attori e le loro maschere non si fermano mai e anche in situazioni di crisi come questa non ci si immola per il benessere comune ma solo per se stessi e per il proprio tornaconto. È sempre quella la lezione che ci dà la nostra classe politica. Ogni momento è propizio per speculare e guadagnare consensi, non importa se il virus sia letale, non importa quanto ci costi, ma ogni attore deve interpretare il suo ruolo e ogni scenario può essere utilizzato a proprio vantaggio. Questa è la politica italiana e nessun virus potrà mai fermarli, perché per loro non cambia nulla.

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