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Fisco e digitale, Ocse al lavoro per una soluzione globale

by Romano Franco

I ministri delle finanze hanno avuto uno scambio di opinioni sulle sfide fiscali derivanti dalla digitalizzazione. Hanno fatto il punto dei progressi realizzati nel contesto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sia sulla riallocazione degli utili delle imprese digitalizzate (Pilastro 1) sia sulla riforma generale della tassazione internazionale delle imprese (Pilastro 2).

L’Ocse ha lavorato intensamente negli ultimi mesi al fine di concordare l’architettura di una soluzione globale nella riunione del 29-30 gennaio 2020.

La digitalizzazione ha portato cambiamenti fondamentali nel modo in cui operano le aziende, il che richiede di adattare determinate regole, in particolare nel settore fiscale. Questo è un problema che necessita di una soluzione globale. Ecco perché l’Ue è impegnata attivamente nei negoziati in corso.

Il dibattito ha confermato che una soluzione internazionale in materia di fiscalità digitale sia la migliore via da seguire, poiché impedirebbe la frammentazione e le misure unilaterali. I ministri hanno riconosciuto che l’Ocse sta lavorando entro un termine serrato per raggiungere un consenso globale entro la fine del 2020 e molti hanno sottolineato l’importanza di sfruttare al meglio l’attuale slancio politico.

La presidenza ha concluso che continuerà a partecipare alle riunioni internazionali su questo tema. Organizzerà discussioni tecniche in seno al Consiglio al fine di preparare, per quanto possibile, i negoziati in corso presso l’Ocse e affrontare le preoccupazioni degli Stati membri.

Ma i ministri hanno discusso anche degli aspetti finanziari ed economici del Green Deal europeo. La Commissione ha presentato la sua comunicazione sul piano di investimenti per l’Europa sostenibile pubblicato il 14 gennaio. Il piano mira a mobilitare almeno 1 trilione di euro di investimenti nel prossimo decennio. La Commissione propone di raggiungere questo obiettivo attingendo al bilancio dell’Ue attraverso un “Fondo di transizione equa”, nonché attingendo finanziamenti privati ​​facendo leva sulle garanzie nell’ambito del programma InvestEU. Il piano prevede inoltre un ruolo maggiore per la Banca europea per gli investimenti nel finanziamento di progetti sostenibili.

Durante il dibattito, i ministri hanno sottolineato l’importanza e la pertinenza del Green Deal europeo e la loro prontezza a esaminare, in via prioritaria, le azioni concrete che la Commissione dovrà presentare ai sensi dell’accordo nei prossimi mesi.

Intanto Il Consiglio ha avviato il processo annuale “Semestre europeo” per il monitoraggio delle politiche economiche, occupazionali e fiscali degli Stati membri. La Commissione ha presentato il suo pacchetto autunnale pubblicato il 17 dicembre 2019, tra cui: la sua relazione sulla strategia annuale di crescita sostenibile, evidenziando le principali sfide per il 2020; la “relazione sul meccanismo di allerta” per il 2020 e il progetto di raccomandazione del Consiglio sulle politiche economiche dell’area dell’euro.

È previsto che il Consiglio approvi la raccomandazione e adotti conclusioni sulle due relazioni nella riunione Ecofin del 18 febbraio 2020. La raccomandazione sarà quindi approvata dal Consiglio europeo nella riunione di marzo. Il semestre europeo 2020 si concluderà a luglio con l’adozione di raccomandazioni specifiche paese per paese.

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