E mentre il popolo inizia la sua corsa verso il baratro, dopo la crisi innescata da Covid e la guerra in Ucraina, c’è chi si ricopre di ridicolo parlando di priorità assolutamente non necessarie al giorno d’oggi.
La distanza del partito della Meloni dai bisogni dei cittadini è abissale, nonostante la propaganda dica il contrario, e le idee partorite dal gruppo di estrema destra sono lontane anni luce da una visione nitida di un futuro prospero.
La prova provata si chiama Ignazio La Russa, onorevole, manco tanto, che con il suo modo di fare alla carlona ha spiegato per quale motivo l’aumento delle spese militari rappresenti in questo momento “una necessità”.
In molti si sono sbracciati per questa folle corsa agli armamenti ma l’onorevole La Russa fa più degli altri; infatti, non è passata inosservata la soluzione immorale proposta dall’onorevole per far fronte a questa inutile spesa: “Usare una quota del Reddito di cittadinanza”.
Oltre al fatto che non basterebbe l’intero Reddito di Cittadinanza per far fronte all’aumento stipulato, il messaggio poco celato e a dir poco vergognoso dell’onorevole La Russa nei confronti dei cittadini italiani è: togliere ai poveri per elargire alle ricche multinazionali delle armi. Tutto in barba alla giustizia sociale.
La Russa, da uomo d’onore, dice di essere consapevole “della crisi” ma spiega che l’aumento delle spese militari garantisce “più libertà e più indipendenza”.
Infatti, l’aumento della spesa totale di 8,27 miliardi di euro solo nel 2022, rappresenta uno schiaffo in faccia nei confronti delle famiglie in difficoltà, dei lavoratori messi in ginocchio dalla pandemia e delle aziende in situazioni critiche per la crisi dovuta all’aumento delle materie prime.
Ma oltre al disastro sociale si aggiunge un’arretratezza nel campo della digitalizzazione, nei servizi, nella scuola e sanità pubblica. Bisogni dei quali possiamo fare volentieri a meno, secondo l’onorevole di Fratelli d’Italia.
Poi, come sempre, si usano i soliti argomenti da salotto favorevoli ai vessatori del RdC. “Ha sostenuto anche delinquenti e mafiosi”, dice La Russa sul Reddito di Cittadinanza. Conviene sempre tenersi a mente che il costo dei famosi “furbetti del Reddito di cittadinanza” è, tra il 2019 e il 2021, di 48 milioni di euro in totale. In poche parole un’ala di un F-35. Un vero spreco!
Ma all’onorevole La Russa sfugge il fatto che il Reddito e la Pensione di Cittadinanza, negli ultimi tre anni, è stata fonte di reddito per 2 milioni di nuclei familiari, per un totale di 4,65 milioni di persone, e per una spesa di 19,83 miliardi di euro, 6,61 miliardi di euro annui; molto al di sotto del solo aumento della spesa militare di quest’anno.
La retorica di alcuni politici è offensiva e vergognosa nei confronti dell’intelligenza e gli attacchi subliminali contro giovani o padri di famiglia che non accettano di lavorare in condizioni lavorative da terzo mondo, arrivano proprio da quella parte della politica che si dice vicina agli interessi sociali. Proprio come Fratelli d’Italia, Azione e Italia Viva.
Il Reddito di Cittadinanza dovrebbe essere migliorato, senza ombra di dubbio, e bisogna che venga integrato anche nel mondo del lavoro per aiutare sia le famiglie sul lastrico che le aziende in difficoltà che hanno bisogno di mano d’opera e che non se la possono permettere.
Odiare e disprezzare la povertà con questi giochetti subdoli rappresenta un’offesa nei confronti dell’istituzione che si rappresenta.
La lontananza del politico medio dal cittadino si fa sempre più netta e l’idiozia di vendere oppio ai popoli si può trasformare in puro terrore quando la ragione viene offuscata dalla fame e dalla sete. Non si gioca col fuoco.
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