Europarlamentare del partito conservatore di Orban sorpreso in un party gay tra sesso e droga

Potrebbe essere la classica storia dei “vizi privati e delle pubbliche virtù” oppure della classica predica “fai come ti dico io ma non fare quel che faccio io”.

L’ipocrisia e lo squallore non hanno limiti in questa vicenda, perché è facile scagliarsi contro la dissoluzione dei costumi e della morale quando si sfrutta il proprio status per fare esattamente il contrario. E’ quello che è successo a József Szájer che, quando sono arrivati gli agenti che lo hanno colto in un orgia, ha tentato una rocambolesca fuga e si è anche ferito scendendo da una grondaia.

Appena è stato raggiunto avrebbe anche invocato l’immunità parlamentare e si è giustificato con le forze dell’ordine: “Non ho assunto droghe”, ha dichiarato in un comunicato. In Ungheria il suo paese d’origine è scandalo e crea non poco imbarazzo tra i vertici di Fidesz per questo europarlamentare del Partito del premier Orban che era un acerrimo e accanito sostenitore della cosiddetta “famiglia tradizionale”.

Dunque l’ineffabile deputato è stato colto a partecipare in un orgia clandestina a base di alcol e droga violando tra l’altro tutte le restrizioni sul Covid. Una vicenda scabrosa a luci rosse a Bruxelles dopo che la polizia ha fatto irruzione al primo piano di un bar in Rue des Pierres che si trova a pochi metri dalla centralissima Grand Place.

Gli agenti hanno così scoperto questo festino a luci rosse al quale stavano prendendo parte 25 persone, “principalmente uomini”, tra cui anche l’eurodeputato di Fidesz, József Szájer, che appartiene appunto al partito del primo ministro ungherese Viktor Orban.

La vicenda scandalosa ha fatto il giro tra i corridoi del Parlamento Ue e quando ancora si rincorrevano le voci sull’identità del parlamentare, è stato lo stesso che ha confermato la sua partecipazione a quella che i giornali hanno definito una “gang bang” e, almeno bisogna riconoscerlo come unica nota di merito, lo stesso parlamentare ha annunciato di essersi dimesso dalla sua carica al Parlamento Ue.

“Ero presente alla festa privata – ha spiegato – Dopo che la polizia mi ha chiesto la mia identità, dato che non avevo un documento a portata di mano, ho dichiarato di essere un eurodeputato. La polizia ha continuato la procedura, ha redatto un verbale e mi ha accompagnato a casa, ma non ho fatto uso di droghe. Mi sono offerto con la polizia per un test istantaneo, ma non me l’hanno fatto”.

L’esponente politico ha poi specificato che “secondo la polizia hanno trovato pasticche di ecstasy, ma non era mia e non ho idea di chi fosse. Mi rincresce profondamente di aver violato le restrizioni anti Covid, è stato un atto irresponsabile da parte mia, sono pronto a pagare la multa. Con le mie dimissioni di domenica ho tratto le conclusioni politiche e personali. Mi scuso con la mia famiglia, con i miei colleghi, con i miei elettori, chiedo loro di valutare questo infortunio tenendo conto di trent’anni di duro lavoro, con devozione. Il mio errore è strettamente personale, sono l’unico responsabile. Chiedo a tutti di non estenderlo alla mia patria o alla mia comunità politica”.

In tutto sarebbero una ventina le persone fermate dagli agenti. Nell’Ungheria la vicenda ha provocato non solo grande riprovazione e sconcerto ma ha creato forte imbarazzo poiché appunto l’eurodeputato, come ricordano i media ungheresi, era un sostenitore della cosiddetta ‘famiglia naturale’, costituita da un uomo e una donna. Mentre, poi, ha partecipato ad un party sessuale prevalentemente “con soli uomini”.

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