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Estensione del Green Pass. Ore decisive per il Senato

by Romano Franco

Nel Senato della Repubblica italiana è in corso un esame sulla questione di fiducia sul ddl di conversione, con modificazioni, del decreto-legge recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche. Si legge questo nel testo presentato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e che verrà trasmesso in seguito alla Camera dei deputati.

Così, è stata convocata immediatamente la conferenza dei capigruppo al Senato dalla presidente Elisabetta Casellati. La discussione riprenderà alle 16. La chiama per il voto sulla fiducia inizierà intorno alle 17,30. L’esito è atteso circa un’ora dopo.

“In tutti i partiti ci sono sensibilità diverse. La Lega nei fatti ha votato a favore in Consiglio dei ministri e alla Camera e oggi voterà la fiducia al decreto. Poi è giusto e corretto dare spazio in Parlamento a posizione diverse. E’ meglio discuterli qua in Aula che nelle piazze, evitando che qualcuno possa strumentalizzare”, ha detto in Aula al Senato il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo intervenendo in discussione generale sul decreto sul Green pass.

Romeo ha invitato a “non esasperare i toni” del dibattito e a puntare più a “educare e convincere” sui vaccini “che a obbligare”.

Il premier Draghi nel frattempo ha convocato a Palazzo Chigi i sindacati. L’incontro dovrebbe avvenire questo pomeriggio alle 16.30, in vista del Consiglio dei ministri di domani.

Ma nonostante la posizione all’unisono della maggioranza c’è Matteo Salvini che continua a fare le bizze, e così dichiara: “Ho parlato questa mattina con il ministro Giorgetti: al momento non esiste un progetto definito sull’estensione del Green Pass”.

“La posizione della Lega è chiara – aggiunge il capo del Carroccio -: siamo per la difesa della salute dei cittadini, anche sui luoghi di lavoro. Ma non si può pensare di estendere l’obbligo del Green pass a 60 milioni di italiani”.

L’estensione riguarderà tutti i lavoratori che tornano in presenza. Infatti, l’accordo, pare sia cosa fatta tra le forze di maggioranza, nonostante Salvini continui ad accarezzare l’elettorato negazionista e no vax.

Ma nonostante la posizione del leader, sia il ministro leghista Giancarlo Giorgetti che il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, entrambi esponenti del Carroccio, hanno già dato il loro via libera.

L’unica indecisione di Palazzo Chigi e tecnici è se l’estensione avverrà in due tempi: prima per i dipendenti pubblici, questa settimana, per procedere, la prossima, con il settore privato. Oppure se si deciderà di far scattare subito l’obbligo di certificazione verde per tutti.

Secondo l’ex premier Conte, i partiti di maggioranza non devono “tradire” la missione del Governo che è anche quella di mettere il Paese al sicuro dall’epidemia. E, anche se non si tratta della soluzione definitiva, si cerca quanto meno di arginare il problema.

Chi lo fa, dice Conte, “è una forza politica che prende in giro il suo elettorato, non ha idee chiare, e non fa bene al Paese”.

A fare eco all’appello di Giuseppe Conte è il ministro del Lavoro Pd, Andrea Orlando, secondo cui “sicuramente ci sarà un’estensione dell’utilizzo del Green Pass”.

Di sicuro mirare ad un ripristino della vita di un tempo è cosa necessaria, dopo quasi due anni di “Apri e chiudi”, e se il Green Pass è uno strumento che agevola questo passaggio è stupido, nonché contraddittorio, ostacolare la sua estensione.

Ma nonostante il vaccino argini il problema, l’unico modo per monitorare i contagi è tramite i tamponi. Il nostro giornale più volte si è schierato a favore della proposta di tamponi a prezzo di costo, prodotti e distribuiti dal pubblico.

E se il tampone gratuito o a prezzo di costo potrebbe rallentare la vaccinazione, sarebbe giusto proporre lo screening calmierato solo ai vaccinati, per indurre la gente, tramite un risparmio, alla vaccinazione. Sono molte le soluzioni che si possono applicare, ma ogni volta sembra di vedere tanti dilettanti allo sbaraglio, o si ignorano le soluzioni o i costi delle soluzioni stesse. “E io pago!”

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