Elena Marinucci, fu una grande protagonista della politica socialista degli anni ottanta dove svolse un ruolo primario nell’ambito delle pari opportunità e delle misure in favore delle donne.
Aquilana di nascita, si laureò in giurisprudenza all’università La Sapienza di Roma. Nel 1951 si sposò con l’avvocato Nello Mariani, giovane politico socialista, che fu parlamentare dal 1958 al 1978 e successivamente membro del Consiglio di Stato. La Marinucci svolse per alcuni anni attività di avvocatessa e dal 1965 al 1987, insegnò diritto anche in un istituto tecnico commerciale aquilano.
Si iscrisse all’Unione Donne Giuriste, partecipando intensamente ai convegni e agli incontri dell’associazione e divenendo una grande attivista politica durante le manifestazioni a favore della legge Fortuna – Baslini sul divorzio. Si trasferì successivamente a Roma e si avvicinò al movimento femminista iniziando a frequentare gruppi di autocoscienza e partecipando al gruppo del Teatro della Maddalena, che fu fondato nel 1973 da Dacia Maraini.
Alla fine degli anni 70, fondò la “Lega delle donne per il socialismo” che si diffuse soprattutto nel Mezzogiorno. Si rese attiva nel comitato socialista, fondato da Adriana Seroni, che difese la legge 194 e al congresso del Partito socialista Italiano del 1981 a Palermo venne nominata da Bettino Craxi, responsabile femminile nazionale del PSI. Così ottenne per la prima volta nella storia politica dei partiti l’inserimento di una quota del 25% degli incarichi direttivi del Psi, che, così, venne riservata alle donne e organizzò una grande numero di convegni in cui furono presenti personalità femminili a livello europeo. Tutte queste iniziative stimolarono un grande dibattito per consentire il superamento della parità formale o legale delle donne affermando il principio delle “pari opportunità”.
Fu senatrice nella nona legislatura, presentò una proposta di legge che accorciasse il tempo di divorzio e separazione. Bettino Craxi nel 1983 quando chiese la fiducia per il suo primo governo, proprio su una richiesta della Marinucci, inserì la realizzazione della parità di genere fra gli obiettivi prioritari del governo a guida socialista. Fu istituita nel 1984 la “Commissione Nazionale per la realizzazione della parità tra Uomo e Donna presso la Presidenza del Consiglio”, composta da 30 donne, che venne presieduta da Elena Marinucci fino al 1987 e che ebbe lo scopo di adeguare la legislazione vigente ai principi di parità fra uomo e donna.
Elena Marinucci fu rieletta nelle successive nel 1987 e nel 1992 e ricoprì il ruolo di sottosegretaria alla Sanità per la decima legislatura e presidente della commissione parlamentare igiene e sanità nell’undicesima. Nel 1987 si espresse a favore della legalizzazione della gestazione per altri ed appoggia il gruppo Donne e Diritto della Commissione nazionale di parità che supporta il divieto di disconoscimento di maternità e paternità nei casi di fecondazione artificiale.
Fu eletta parlamentare europea nel 1994 nella circoscrizione Italia meridionale come unica rappresentante del PSI. Ricoprì, quindi, un numero veramente notevole di ruoli e fu membro delle delegazioni per le relazioni con i Paesi dell’America centrale e con il Messico e della delegazione per le relazioni con l’Ucraina, la Bielorussia e la Moldavia . Fece parte della Commissione per i diritti delle donne e della Commissione per la protezione dell’ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori.
Nella stessa legislatura figurò anche nella Commissione per gli affari sociali e l’occupazione. Fu componente della Commissione per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’energia e della delegazione per le relazioni con i paesi dell’America del Sud e MERCOSUR. Oggi questa donna di grande talento e competenza ha 91 anni e dobbiamo esserle grati perché ha saputo dare il massimo per i diritti civili.