Dopo l’ok della Camera, adesso anche il Senato approva la riforma sul Mes.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è presentato nel suo solito appuntamento in Parlamento per le comunicazioni in vista del consiglio europeo del 10 e 11 dicembre.
Dopo gli avvenimenti delle ultime ore e il rischio della caduta della maggioranza a causa del dissenso di una pattuglia consistente di pentastellati sulla riforma del Mes, ieri Pd, M5s, Leu hanno trovato una intesa sulla risoluzione da votare dopo l’intervento del premier.
Così il premier chiede a Camera e Senato una delega a trattare una riforma del Meccanismo europeo di stabilità che l’Italia chiederà di “cambiare radicalmente”. Ma anche per ‘bacchettare’ una maggioranza che rischia, a causa della sua litigiosità, di perdere il senso “costruttivo” del confronto.
Conte rammenta che la “responsabilità” della ratifica della riforma del Mes, che divide le forze di maggioranza, spetterà comunque al Parlamento. “E’ importante che ci sia la massima coesione delle forze di maggioranza, è importante parlarsi, il confronto dialettico e la varietà di posizioni, ma anche superare in una sintesi superiore in uno spirito costruttivo, questa varietà di opinioni: non dobbiamo mai disperdere le energie e sempre concentrarci sugli obiettivi che ci stanno a cuore e che giustificano la nostra presenza qui, la nostra azione. La coesione ci consente anche di continuare a batterci in Europa”
“Vi anticipo, doverosamente ma con la massima cautela – aggiunge Conte – che nelle ultimissime ore sembrerebbe aprirsi uno spiraglio positivo sul negoziato” con Polonia e Ungheria sul veto posto dai due paesi sul Next Generation Eu. “Invito alla cautela perché fino alla fine… Attendiamo di leggere una dichiarazione condivisa sulla condizionalità, ma non possiamo assolutamente rinunciare a quanto già riconosciuto e affermato sul tema, sarebbe assolutamente compatibile con gli obiettivi e i principi già affermati”.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato virtualmente il premier Giuseppe Conte in vista del Consiglio Ue di domani e venerdì. Con i sempre presenti ministri Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Enzo Amendola.
Le Camere Approvano
La Camera approva la risoluzione della maggioranza, con 314 sì, 239 no e 9 astenuti. Anche il Senato approva con 156 voti favorevoli. In uno degli impegni contenuti nella risoluzione la maggioranza impegna il governo “a sostenere la profonda modifica del patto di stabilità e crescita prima della sua reintroduzione, la realizzazione dell’ Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi bancari, e anche un processo che superi il carattere intergovernativo dello stesso Mes, che sono priorità per il nostro Paese al fine di costruire una nuova stagione dell’integrazione europea. Lo stato di avanzamento dei lavori su questi temi in agenda sarà verificato in vista della ratifica parlamentare della riforma del trattato del Mes”.
Poi ha aggiunto Conte, “porrò con la massima determinazione e urgenza l’esigenza che l’ambizioso programma di riforme ‘Next Generation Eu’ possa essere avviato nel più breve tempo possibile. I cittadini dei 27 stati membri non perdonerebbero un segnale che contraddica l’accordo raggiunto in sede europea. La dimensione sanitaria della risposta europea al Covid deve essere accompagnata da una risposta economica – precisa il premier – rimane urgente una soluzione che superi il veto ungherese e polacco. C’è esigenza di un ambizioso programma di riforme con il Next GenerationUe. Sosteniamo gli sforzi della presidenza tedesca per una soluzione rapida dello stallo” ha aggiunto.
“Com’è noto la riforma del Mes conteneva il backstop che è obiettivo cardine per il nostro Paese. Grazie al contributo italiano l’Eurogruppo ha trovato un’intesa per introdurlo con due anni di anticipo. Resta la responsabilità delle Camere sulla ratifica” del Mes.
Ma “per cambiare l’Ue è decisiva ben altro percorso. L’Italia si farà promotrice di una proposta innovatrice per integrare il nuovo Mes nell’intera architettura europea. Il modello a cui ispirarsi lo abbiamo già adottato, è il Next Geeneration Eu”. E poi aggiunge: “Devono essere riconsiderate in maniera radicale struttura e funzione del Mes affinché sia trasformato in uno strumento diverso”.
Poi, il premier, parla della sua propensione al dialogo: “Spesso, in quest’Aula io ho rivolto un appello alle forze d’opposizione, appelli in particolare all’unità, al dialogo, pur nella distinzione di ruoli. E devo riconoscere che in alcuni passaggi questi appelli hanno trovato ascolto. Ribadisco che il tavolo del confronto da parte del governo con le opposizioni rimane sempre aperto”.
A proposito del dibattito all’interno della maggioranza ha ribadito: “Il governo ha bisogno anche della massima coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Ue. Il confronto dialettico è segno di vitalità e ricchezza ma è senz’altro salutare che sia fatto con spirito costruttivo e che non ci distragga dagli obiettivi. Auspico che il Next generation Ue possa diventare misura strutturale”.