Quando il gioco si fa duro il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, almeno ci prova. E così, dall’alto della sua esperienza di giudice di Masterchef, sempre in giro ad assaggiare manicaretti, prova a capire qualcosa di quello che sta accadendo.
E così con il savoir faire del grande uomo politico dice: “L’Italia non porrà alcun veto sul pacchetto di sanzioni attualmente in discussione che mette sul tavolo un divieto di importazioni al petrolio proveniente dalla Russia”.
Ma il grande statista da stadio rimane immobile nella scelta dell’Europa e, senza soluzione alternativa, non si preoccupa minimamente di coloro che aveva promesso di rappresentare e aiutare: gli ultimi della società.
Il prezzo della benzina è arrivato alle stelle e le compagnie petrolifere stanno facendo più soldi, vendendo meno prodotto, mentre le famiglie italiane, i lavoratori e le imprese si affannano ad arrivare alla fine del mese.
Certo, l’intervento del governo ha diminuito il rincaro della spesa per i consumatori facendo soppesare la stessa sul debito pubblico sempre più in caduta libera.
Ma l’ex gilet giallo e rivoluzionario col forcone in mano rimprovera e dice che “l’Unione europea deve superare la regola dell’unanimità, che permette agli Stati di utilizzare il veto per bloccare qualsiasi decisione su cui tutti gli altri sono d’accordo quando si decide al Consiglio Ue”.
“In questo momento – aggiunge Di Maio – l’unanimità sta bloccando il sesto pacchetto di sanzioni, che dobbiamo approvare il prima possibile in modo da poter indebolire l’aggressione all’Ucraina decisa dal presidente russo Vladimir Putin e convincerlo a raggiungere un accordo di pace”.
Ma arrivati a questo punto, difficilmente altre sanzioni potranno dissuadere Putin dalla sua guerra, infatti, ciò che appare evidente è che le suddette stanno uccidendo l’economia italiana e affamando i suoi stessi cittadini. Tutto il contrario di ciò che dovrebbe fare un politico italiano.
Ma il cadetto Di Maio è abituato ad obbedire agli ordini dei suoi superiori e, proprio come i pifferi di montagna e come il suo MoVimento, ha marciato per suonare ma è stato suonato.