Ieri il “buon” Salvini ha annunciato su Twitter: “Tutti i parlamentari della Lega verseranno parte del loro stipendio a sostegno della Sanità, e degli ospedali italiani”. Si parla dello stipendio o dell’indennità?! L’indennità non è lo stipendio mio caro Salvini, sia ben chiaro si può essere contrari al modus operandi ma nulla toglie che quei soldi siano comunque ben accetti. Anche se si tratta solo dell’extra e non dello stipendio in se per sè, ed è proprio in momenti come questi che chi più ha più deve donare, per il bene comune.
Ma se alziamo lo sguardo ci accorgiamo che in questo scenario di morte e sangue non ci si può limitare alla sola beneficienza. Non c’è stato un solo parlamentare della Lega o di Fratelli d’Italia che abbia incoraggiato la gente a rimanere nei propri alloggi, che abbia consigliato di seguire le regole, nessuno che abbia detto che il nemico sia un nemico comune. Così come nulla cambia, il loro principio va a farsi benedire, ed è in questo momento così delicato che si deve smettere di “tirare l’acqua verso il proprio mulino” e lavorare tutti uniti per l’interesse generale.
La mia più che una critica, e non solo a Lega e Fratelli d’Italia, è un invito a tutte le forze politiche e sociali. Tutti devono fare il loro dovere, anche se questo significherebbe dare tregua ai prorpi avversari, e risparmiare energie e parole per sconfiggere un nemico comune. E’ finito il momento di inseguire la pancia degli italiani. Dare il buon esempio, magari non facendosi beccare in flagrante durante una passeggiata mattutina in via del Tritone con la signorina Verdini. Sollecitare gli italiani a rispettare pedissequamente le regole, senza distinzioni di sorta. Ed essere implacabili con chi le infrange, mettendo a rischio il diritto di tutti alla salute,riconosciuto dalla Costituzioneale Italiana.
Infine coltiviamo la speranza che il coronavirus possa lasciarci in eredità un maggiore altruismo ed attenzione rispetto al bene comune di una nazione civile e democratica, ed una classe dirigente attenta e disponibile a collaborare davvero nei momenti particolarmente difficili.
Morandi, Tozzi e Ruggeri più che mai canterebbero oggi e per domani: “Si può dare di più!”.