Proprio dopo che l’UE e gli Stati Uniti hanno voltato le spalle all’Italia ecco che arriva l’Asse dei Paesi Post comunisti, pronto a dare il proprio aiuto. E così Cina e Russia hanno mostrato tanta solidarietà a favore del Bel paese.
Spiega Aleksandr Baunov, analista del Carneige Center, ai microfoni dell’AGI che gli aiuti internazionali hanno come sempre lo scopo di cementare le alleanze.
Spiega Baunov che il loro sostegno serve a demarcare il mancato aiuto dell’Europa e Stati Uniti durante l’emergenza.
Il direttore del Carnegie Center di Mosca, Dimitri Trenin, dichiara: “In un mondo dove l’egoismo è un riflesso automatico nella risposta al Covid-19, quelli che praticano solidarietà possono farsi una reputazione. La Cina lo ha capito per prima, seminando aiuti e specialisti in Italia, Africa e altrove. Ora la Russia segue i suoi passi”.
E così il Cremlino ha iniziato la sua operazione e, nell’arco di tre giorni ha inviato 15 aerei con 120 medici militari, virologi epidemiologi, mascherine, ventilatori e altri dispositivi per aiutare la città di Bergamo sempre più in affanno nella lotta al virus. Il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov dichiara: “Non cerca una contropartita politica dall’Italia, come un possibile sblocco da parte di Roma della proroga delle sanzioni della Ue contro Mosca”. Difficile da credere anche se a conti fatti sarebbe bello che i nostri partner siano d’aiuto in situazioni come questa. Però come sempre bisogna andarci con i piedi di piombo, poichè la Russia non è sempre così liberale con i propri partner.
Intanto i Kamaz dell’esercito invadono l’Italia e il ministero della Difesa studia con meticolosità la zona geografica per attuare una vera e propria strategia di guerra.
Inoltre aggiunge Baunov: “L’invio di aiuti all’Italia è una mossa che ha un risvolto anche di propaganda interna: l’idea di mandare aiuti fuori può essere visto come punto di forza, ma questo è valido sempre e solo se in Russia la situazione rimarrà, come dice il presidente Putin, sotto controllo e non degenererà ai livelli dell’Europa”.
La Russia, dopo il crollo dell Urss è sempre stata pronta per missioni di questa caratura (inondazioni, epidemie e incendi). Infatti Putin è in costante competizione con le potenze occidentali e questa pandemia è un’occasione per ribadire la risolutezza Russa come spiega Baunov: “Putin crede fermamente nelle alleanze di necessità, basate non sul portare la Russia in linea con gli standard occidentali, ma piuttosto sull’esistenza di un indiscutibile nemico comune contro il quale è necessario unire le forze e ora questo nemico è il coronavirus. Nel caso del Covid-19 Mosca ha aspettato di vedere la reazione dell’Europa: si pensava che Germania o Scandinavia avrebbero mandato medici e apparecchiature all’Italia, ma quando è stato chiaro che a Bruxelles non si coordinavano gli aiuti e i singoli Stati andavano ognuno per conto proprio, è risultato chiaro che si era aperto un varco per altri, Cina e Russia appunto”.
Infatti anche Pechino ha voluto ribadire la sua solidarietà con aiuti decisi a contrastare la pandemia. La Cina vuole scrollarsi di dosso la nomea di Paese untore del virus.
In molti pensano che questi aiuti non provengano per rafforzare un asse che ogni giorno si fa sempre più forte. Infatti non si può pensare, secondo Romeo Orlandi, che la pandemia cambi drasticamente lo scacchiere internazionale, ma offrirà dei piccoli vantaggi ai paesi solidali”.
All’intervento di Russia e Cina non manca il commento di Josep Borell, alto rappresentante degli Affari Esteri e le politiche di sicurezza, e spiega che definisce l’azione di Pechino come una politica di generosità per la lotta all’influenza.
La Cina, dice Borell: “Sta spingendo aggressivamente il messaggio che, al contrario degli Stati Uniti, è un partner responsabile e affidabile. Abbiamo anche visto tentativi di screditare l’Ue come tale e alcuni casi in cui gli europei sono stati stigmatizzati come se fossero tutti portatori del virus”.
La pandemia deve essere una lotta unita dell’umanità contro un virus che ci vuole decimare, e l’intervento di altri stati è una benedizione per il momento. Per quanto riguarda le possibili evoluzioni geopolitiche successive c’è tempo per capire i risvolti, per il momento avanti tutta uniti: il nemico deve ancora essere sconfitto.