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Coronavirus: Il pelide Achille

by Freelance

Di Andrea Olcese

Nel tempo di Coronavirus e di resilienza forzosa, è bello far viaggiare la mente; e oggi pensavo a mio padre, il Cav. Dott. Achille Olcese, classe 1921, che fu inevitabilmente concepito nell’estate 1920, proprio nel pieno dell’ultima ondata dell’Influenza Spagnola, che fece molte più vittime della Prima Guerra Mondiale tra il 1915 e 1918; si dice che ci siano stati oltre 50 milioni di morti. L’Italia, risultò il secondo paese “Europeo” più colpito, con quasi mezzo milione di vittime, secondo solo al Portogallo. 

Il Virus – all’epoca, nel mondo, eravamo poco di più di 1,5 miliardi (oggi siamo 7,7 miliardi) – colpì in due anni oltre 500 milioni di persone e furono pochissimi i paesi al mondo ad essere risparmiati. Forse avremmo dovuto ascoltare più attentamente le “cassandre” come Bill Gates nel famoso TED del 2015 o l’inascoltato documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2018 dedicato alle otto malattie che verranno e su cui concentrare il massimo degli sforzi: “La malattia X sarà causata da un virus animale ed emergerà in qualche parte del mondo in cui lo sviluppo economico e l’aumento di popolazione spingono sempre di più le persone e gli animali selvatici a incontrarsi”.

“Probabilmente, all’inizio, sarà confusa con altre malattie note, e per questo si diffonderà in fretta, e silenziosamente. Sfruttando lo scambio di persone e di merci nel pianeta, raggiungerà moltissimi Paesi e renderà vani i tentativi di contenimento”. 

“La malattia X avrà tassi di mortalità superiori a quelli dell’influenza stagionale, e si diffonderà con la stessa facilità. Avrà gravi conseguenze economiche ancor prima di diventare una pandemia”.

Mio padre, battezzato Achille per tradizioni familiari (erano tutti Vittorio e poi Achille), fu concepito in un momento di sconfinata fiducia dei suoi genitori, provati prima dalla guerra e poi dalla spagnola, e già il nome del ‘pelide’ preannunciava una vita improntata al coraggio, e nel 1940 seguì la vocazione del Giuramento di Ippocrate frequentando l’università di medicina a Genova e facendo pratica negli Ospedali di guerra, chissà quante persone nel mondo in questo funesto anno bisesto troveranno ispirazione per cambiare la propria vita in meglio?

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