Home In evidenza Continua la strage del “lavoro”: Oltre 1000 morti nel 2021… Ma la politica cosa fa?

Continua la strage del “lavoro”: Oltre 1000 morti nel 2021… Ma la politica cosa fa?

by Romano Franco

E’ una tragedia che non pare destinata ad estinguersi quella degli infortuni e delle morti sui posti di lavoro. «Gli infortuni sul lavoro continuano, scandalosamente gravi».

Non è passato molto tempo dall’annuncio del presidente Sergio Mattarella, dove tornava a richiamare l’attenzione sulle tante, troppe morti che accadono sui luoghi di lavoro, all’indomani della tragedia a Torino, dove il crollo delle due gru in un cantiere edile ha provocato tre morti e tre feriti.

Quell’avverbio “scandalosamente”, ribadito dal presidente della Repubblica fino alla fine del suo mandato, ha l’effetto di un urlo il cui eco deve risuonare forte dentro le nostre coscienze.

Risparmiare sulla sicurezza non è più ammissibile ed è per questo che lo Stato deve essere vicino soprattutto alle aziende che dovranno fare ingenti investimenti a riguardo. Molte imprese fanno tagli sulla sicurezza per risparmiare o per riuscire ad avere un prezzo concorrenziale sul mercato.

Ma se la sicurezza fosse scaricabile al 100% dal netto della tassazione, a cosa servirebbe risparmiare su quest’ultima spesa coperta in toto dallo Stato?

Uno stato inclusivo non lascia indietro nessuno e potrebbe mirare a mosse più incisive per risolvere definitivamente il problema.

Ma siccome in Italia d’inclusiva vi è solo la nazionale di calcio, le misure proposte non verranno mai elaborate; e i piagnistei da Coccodrillo o le sceneggiate alla Mario Merola faranno il giro di giornali e televisioni fino a quando la nostra memoria a breve termine, per forza di cose, non dimenticherà tutto; perdendo definitivamente interesse sulla questione.

Mai guai dimenticare.

Il lavoro in Italia continua ad ammazzare ogni giorno. Anche nella giornata di ieri, a Roma, un operaio ha perso la vita cadendo da un’impalcatura in pieno centro. Una strage infinita che, nell’anno che sta per concludersi, ha fatto oltre mille vittime.

Secondo l’Inail, sono stati 1.017 i decessi tra gennaio e ottobre, con una media di oltre 3 morti al giorno. Si muore nei cantieri, nei campi, in fabbrica e per le strade.

Il diritto al Lavoro e la sua sicurezza in Italia vengono sempre più inflazionati e ridicolizzati con leggi da 3° mondo che la politica in sordina ha fatto passare col tempo per accontentare i prenditori, loro unici sponsor.

Fingere di piangere o di indignarsi, ora, quando la tragedia si è consumata, significa aggiungere una beffa inaccettabile a quel “danno” che oggi viene imputato alla terribile Politica italiana; unica vera condanna del Paese.

Servono leggi a riguardo, le lacrime e i sermoni sono pratiche da Chiesa. Piangere ora sul latte oramai versato non serve più nulla! Bisogna fare assolutamente qualcosa di concreto per evitare che tragedie come queste si ripetano nell’anno che verrà.

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