Home In evidenza Condannati a pene pesanti i carabinieri della Caserma Levante di Piacenza

Condannati a pene pesanti i carabinieri della Caserma Levante di Piacenza

by Rosario Sorace

Si sentivano al di sopra della legge, intoccabili, e oggi hanno avuto condanne esemplari con rito abbreviato i cinque carabinieri della Caserma Levante di Piacenza. Dunque dodici anni all’appuntato Giuseppe Montella; otto anni all’appuntato Salvatore Cappellano; sei all’appuntato Giacomo Falanga; tre anni e quattro mesi al carabiniere Daniele Spagnolo e quattro all’ex comandante di stazione Marco Orlando.

Sono stati processati per le torture, le violenze e i traffici di droga, le estorsioni e le rapine. Poi il loro arresto il 22 luglio del 2020. Infatti il giudice per l’udienza preliminare, Fiammetta Modica, ha accolto gran parte delle richieste dei sostituti procuratori Matteo Centini e Antonio Colonna.

Grazia Pradella, è stata il Procuratore capo che ha coordinato le indagini, aveva espresso sugli imputati un giudizio che non fa sconti definendoli “traditori dello Stato” e oggi afferma :“Siamo soddisfatti della sentenza, l’impianto accusatorio ha retto in pieno. Questo processo, ancora prima delle vittime stesse, cioè le persone picchiate e arrestate illegittimamente, offende la parte sana, che è la stragrande maggioranza, dell’Arma dei carabinieri: credo che l’Arma si debba ritenere soddisfatta di aver ricevuto in questa sede una giustizia anche risarcitoria”.

L’Arma dei Carabinieri ha espresso più volte l’amarezza e il dolore per i “comportamenti inaccettabili e di gravità inaudita” dei militari coinvolti, adesso dichiara che “non ci saranno sconti per nessuno. Chi sbaglia pagherà oltre che sul piano penale, anche su quello civile (anche con risarcimento dei danni economici) e disciplinare”.

L’appuntato Giuseppe Montella, ha avuto la condanna più dura, 12 anni , poiché è ritenuto la figura centrale del sistema criminale esistente nella caserma e che divenne ancora più rafforzato nei mesi del primo lockdown. La Procura aveva chiesto ben 16 anni e 10 mesi.

Montella comunque aveva ammesso le sue responsabilità per aver partecipato a gran parte degli episodi a lui contestati, che sono stati ben 58 su 60 e, tuttavia, ha sempre sostenuto di non aver agito da solo. Proprio nei giorni scorsi il Tribunale di Bologna aveva scarcerato Montella e aveva disposto per lui gli arresti domiciliari.

Mentre gli unici arrestati che rimangono in carcere, al momento, sono Salvatore Cappellano e Giacomo Falanga. Anche un altro carabiniere, l’appuntato Angelo Esposito, aveva scelto di proseguire il processo con il rito ordinario e infine un’altra decina di persone, spacciatori e complici, hanno optato per il patteggiamento.

Sono tanti e gravi i capi d’imputazione di cui sono stati accusati i carabinieri e contenevano sessanta episodi, collocati dall’ottobre 2018 al giugno 2020, di abusi ai danni di spacciatori e immigrati. L’inchiesta venne definita “Odysseus”, e fu aperta nel 2017 a seguito di confidenze raccolte di un pusher sui metodi illegali utilizzati dai militari e si è sviluppata tramite intercettazioni, pedinamenti e anche di un trojan.

E’ stato un procedimento che, per la prima volta in Italia, avevo portato ad un provvedimento di sequestro di un’intera caserma, in cui si consumavano reati gravissimi come lo spaccio di droga sequestrata e rivenduta, in cui si arrestavano persone illegalmente.

Potrebbe interessarti

1 comment

Silvana Coscia 4 Luglio 2021 - 14:22

Dov’è la condanna esemplare se alla fine in galera ce ne sono solo 2?

Reply

Lascia un commento