La Guerra all’Ucraina che prosegue da oltre un anno potrebbe conoscere una svolta, almeno così ci si può augurare dopo i clamorosi recenti eventi dell’ammutinamento dell’esercito mercenario che rivelano confusione e miseria politica del regime russo oltre che offrire un quadro assai diverso da quello offerto dalle propagande sulla situazione interna e sullo svarione militare che ha condotto Putin ad un conflitto, allo stato, rovinoso.
C’è tanta materia per interrogarsi sulle ragioni per le quali vi sia stato in molte parti della sinistra e nei movimenti populisti un sostegno acritico e irrazionale alle ragioni della guerra all’Ucraina.
La violazione del diritto internazionale, l’invasione di uno stato sovrano, l’uso della forza smodata per risolvere i conflitti avrebbero dovuto essere punti fondamentali da tenere in conto preliminarmente.
Invece continuiamo assistere, anche dinnanzi all’evidenza dei fatti, una propaganda in mala fede condotta principalmente da organi e “intellettuali” che si spacciano per aderenti all’area di sinistra.
Almeno questo riflesso filorusso, questo amore verso la vecchia patria lo utilizzino per influenzare il Cremlino affinché domandi il cessate il fuoco e concluda questa inutile carneficina. C’è uno Stato allo sbando con eserciti in rotta, senza bussola.
Milioni i profughi e miliardi di danni. Migliaia di morti alle spalle. Forse sarebbe il caso di chiedere all’aggressore cosa può fare per la Pace e non insistere a chiederlo all’aggredito ed a chi lo ha sostenuto per ragioni di solidarietà.