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Brexit: Johnson all’attacco, la Chiesa contro. Retroscena di una partita ancora tutta da giocare

by Silvia Roberto

Mancano solo due giorni e l’Unione europea dovrà dire addio al Regno Unito. O dovremmo forse dire che il Regno Unito saluterà per sempre la Ue.

Mercoledì 22 gennaio il Parlamento britannico ha approvato definitivamente l’accordo per l’uscita. Confermata la data del 31 gennaio. Dopo mesi, anzi anni di perplessità, dubbi e indecisioni, lunghi conflitti che hanno addirittura portato la già Prime Minister Theresa May a lasciare, in lacrime, il suo prestigioso incarico, la battaglia sembra oramai chiusa. O forse no. Il “sembra” in questi casi è d’obbligo, considerando che la politica di oggi, nazionale o internazionale che sia, ci insegna che i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. Ed è lo stesso Boris Johnson che, arrivato dove la May ahimè ha fallito, ha dichiarato le sue conclusioni: “Ora possiamo lasciarci alle spalle 3 anni di divisioni e recriminazioni e concentrarci su un futuro esaltante con scuole e ospedali migliori, strade più sicure e opportunità estese a ogni angolo del nostro paese”.

Sembra dunque un lontano ricordo quel 2016 quando si andò a votare per il referendum. Da quel momento in poi, scontri continui tra Camera dei Lord e Camera dei Comuni. Alcuni degli stessi cittadini si pentirono di votare per il “Leave”, altri per il “ Remain”. Ma dopo quasi quattro anni i britannici sembrano aver trovato finalmente quell’equilibrio che li accompagnerà fuori dall’Unione europea. Nei giorni scorsi la Camera dei Lord ha approvato alcuni emendamenti tra i quali quello dove si chiedeva di garantire il diritto dei cittadini europei residenti in Gran Bretagna di poter rimanere a tempo indeterminato. Un emendamento che, nonostante la bocciatura da parte della Camera dei Comuni, è stato comunque approvato dalla Camera dei Lord, chiudendo l’iter parlamentare.

Ma la strada è ancora in salita. Il Parlamento Europeo ha votato l’accordo per il recesso del Regno Unito dalla UE e adesso il Paese vivrà in un periodo di limbo che dovrebbe concludersi a dicembre del 2020, senza alcuna proroga. Una promessa che lo stesso Johnson ha messo nero su bianco nella legge European Union Withdrawal Agreement Act 2020 appena firmata dalla regina.

Nel frattempo, prosegue il lavoro di Johnson che annuncia il lancio di un “global talent visa” a febbraio. Porte aperte all’immigrazione, una politica più distensiva contro alcune polemiche scoppiate nei giorni scorsi su una ipotetica soppressione del programma europeo di scambi culturali giovanili Erasmus. Un’inversione di marcia, quello del Prime Minister, a dimostrazione di come l’immigrazione potrebbe essere considerata un fattore positivo per l’economia e per la vita sociale dei britannici.

Se
andiamo a curiosare all’interno del programma “global talent visa” leggiamo che
ricercatori, scienziati e matematici stranieri avranno la possibilità di trasferirsi
nel Regno Unito anche senza un’offerta di lavoro o di collaborazione. Non sarà
posto un limite numerico, cosa invece presente fino allo scorso dicembre dove
il numero di stranieri era limitato a 2mila l’anno.

Anche nel settore dell’economia Johnson punta sulla tecnologia altamente sofisticata come l’intelligenza artificiale, mentre in politica internazionale è pronto a usare misure destinate a rafforzare il “soft power” britannico.

Si prospetta un anno importante per il Regno Unito e per il Primo Ministro stravotato nelle ultime elezioni del 12 dicembre scorso che adesso però se la deve vedere anche con la Chiesa di Scozia, presbiteriana, che già nel 2016 si era pronunciata a favore dell’Unione europea: “La Ue è al centro della costruzione della pace e della riconciliazione in Europa”. Stesso pensiero anche per i cattolici che vedono bene l’Europa. Al contrario, nella Chiesa anglicana d’Inghilterra solo alcuni vescovi si sono espressi contro la Brexit. La maggioranza dei leader della Chiesa sono per l’Europa.

Insomma Johnson avrà ancora da faticare prima di arrivare a mettere un punto definitivo. Al momento sembra avere un atteggiamento positivo e molto propositivo e le cose stanno andando come esattamente vuole lui. Ma davvero può stare così tranquillo?

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