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«Bene, ma ora metta insieme cattolici e socialisti»

by Redazione

Bobo Craxi intervistato dal Corriere della Sera

ROMA Non è stato un gesto di superbia quell’evocazione da parte di Matteo Renzi di storici discorsi pronunciati da Aldo Moro e Bettino Craxi: «No, Renzi è stato un primo ministro e ha citato due suoi predecessori. Anzi, mi ha fatto piacere che in un momento di grande crisi politica abbia tentato di agganciarsi a qualcosa di nobile, non solo all’autodifesa del «non ci faremo processare nelle piazze», ma alla nobiltà appunto della difesa della Repubblica da parte di due leader di partiti tradizionali». Lo dice Bobo Craxi. Che però ora si aspetta un passo avan-ti.

Quale?

«Se ha citato due figure come Moro e Craxi, a questo punto lui, non
da solo, non si limiti a tenere vivo un generico partitino, ma
reinterpreti le culture riformiste cattoliche e socialiste, che non
abitano più nel Pd. Su questa strada, qualcuno troverà…».

Ma ha ragione Renzi nella propria autodifesa?

«È giusto che chi si sente braccato possa denunciarlo. Ed è stato
intelligente cogliere i passaggi chiave del discorso di mio padre, la
paura del “vuoto” in una crisi del sistema politico che viene accelerata
dal potere giudiziario».

Ma?

«Ma deve andare oltre. Quel vuoto non è stato riempito da nessuno
degli attori che si sono intestati un disegno di cambiamento, hanno
sbagliato medicina. Anche lui che voleva ministro della Giustizia
Cantone e Gratteri, che non si è opposto al taglio dei parlamentari, ha
contributo a segare il ramo sul quale era seduto».

È tardi per cambiare strada?

«Se ci si limita a coltivare un piccolo partito che non ha legami con la storia e il tessuto del Paese e si affida solo alla sua leadership, sì. Se si cerca di rimettere insieme culture tradizionali, reinventandole, uno spazio ancora c’è. E magari molti compagni di viaggio».

(Paola di Caro)

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