Home Cronaca Attacco al Cremlino: Mossa stupida o escamotage?

Attacco al Cremlino: Mossa stupida o escamotage?

by Redazione

Che si tratti di un errore grossolano o di una messa in scena utilizzata da Mosca per riversare ancor più violenza e crudeltà in Ucraina, solo il tempo o i vertici delle potenze potranno rispondere. Per il momento però una cosa è certa, da qui in avanti, la guerra tra Russia e Ucraina entrerà in una fase molto più cruenta e drammatica.

La Russia ha accusato l’Ucraina mercoledì di aver attaccato il Cremlino con i droni durante la notte nel tentativo di uccidere il presidente Vladimir Putin, l’accusa più grave che Mosca abbia rivolto a Kiev in oltre 14 mesi di guerra.

Il presidente Volodymyr Zelenskiy ha prontamente negato qualsiasi coinvolgimento ucraino, dicendo in una conferenza stampa a Helsinki: “Non attacchiamo Putin, o Mosca, combattiamo sul nostro territorio”.

Un alto funzionario presidenziale ucraino ha affermato che l’incidente suggeriva invece che Mosca stesse preparando una grande “provocazione terroristica”. Un casus belli.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che Washington non è stata in grado di convalidare l’attacco segnalato e che le affermazioni russe dovrebbero essere prese come un “grande allarme”.

La Russia si è riservata il diritto di reagire, ha affermato l’ufficio di Putin, e gli estremisti russi hanno chiesto una rapida punizione contro lo stesso Zelenskiy.

“Due veicoli aerei senza equipaggio erano puntati contro il Cremlino. A seguito di azioni tempestive intraprese dai servizi militari e speciali con l’uso di sistemi di guerra radar, i dispositivi sono stati messi fuori uso”, ha affermato la presidenza in una nota.

“Consideriamo queste azioni come un atto terroristico pianificato e un attentato alla vita del presidente, compiuto alla vigilia del Giorno della Vittoria, la Parata del 9 maggio, alla quale è prevista anche la presenza di ospiti stranieri…

“La parte russa si riserva il diritto di adottare misure di ritorsione dove e quando lo riterrà opportuno”.

Baza, un canale Telegram con collegamenti alle forze dell’ordine russe, ha pubblicato un video che mostra un oggetto volante che si avvicina alla cupola dell’edificio del Senato del Cremlino che si affaccia sulla Piazza Rossa – sede della parata del Giorno della Vittoria di martedì prossimo – provocando un’intensa esplosione di luce.

Due video simili pubblicati sui social media mostravano due oggetti che volavano sulla stessa traiettoria verso la cupola, con l’orologio sulla Torre Spassky del Cremlino che segnava le 2:27 e le 2:43. Il primo è stato distrutto con poco più di uno sbuffo di fumo, il secondo invece ha lasciato un rottame infuocato sulla cupola.

I video probabilmente sono autentici, anche se non era chiaro come l’Ucraina, se fosse stata coinvolta, avrebbe potuto seriamente aspettarsi di uccidere Putin con un attacco di droni al Cremlino, un’enorme e storica cittadella fortificata nel cuore di Mosca.

Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha dichiarato nei commenti: “Secondo me, è assolutamente ovvio che entrambi i ‘rapporti su un attacco al Cremlino’ e contemporaneamente la presunta detenzione di sabotatori ucraini in Crimea… indicano chiaramente la preparazione di una provocazione terroristica su larga scala da parte della Russia nei prossimi giorni”.

Il potente portavoce della camera bassa del parlamento russo, Vyacheslav Volodin, ha chiesto l’uso di “armi in grado di fermare e distruggere il regime terroristico di Kiev”.

E l’ex presidente Dmitry Medvedev, ora vice capo del Consiglio di sicurezza russo, ha affermato che l’incidente “non ci lascia altra scelta che eliminare fisicamente Zelenskiy e la sua cricca”.

Casus belli?

E’ improbabile che il presunto attacco abbia preso di mira Putin, che notoriamente va raramente al Cremlino, figuriamoci durante il pernottamento.

Se presumessimo che si tratti di attacco ucraino, si potrebbe considerare come una dimostrazione di muscoli da parte di Kiev, una performance per mostrare la sua capacità e una dichiarazione di intenti come a dire: “non pensare che Mosca sia al sicuro”. Ma questa tesi non trova molto fondamento, data la replica terrorizzata di Kiev.

L’amministrazione presidenziale russa ha affermato che frammenti dei droni sono stati sparsi sul territorio del complesso del Cremlino, ma non ci sono state vittime o danni materiali.

L’agenzia di stampa RIA ha detto che Putin non era al Cremlino in quel momento e stava lavorando mercoledì nella sua residenza di Novo Ogaryovo fuori Mosca.

Il Giorno della Vittoria è un importante giorno festivo che commemora la sconfitta della Germania nazista nella seconda guerra mondiale e un’opportunità per Putin di radunare i russi dietro quella che chiama la sua “operazione militare speciale” in Ucraina.

La Russia segna l’occasione con un’enorme parata militare sulla Piazza Rossa, per la quale sono già stati eretti posti a sedere.

L’agenzia di stampa statale TASS ha detto che la parata – per la quale il Cremlino la scorsa settimana ha annunciato una maggiore sicurezza – andrà comunque avanti.

Prima dell’annuncio dell’attacco con droni, circa 10 ore dopo l’evento, il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha dichiarato che la città aveva introdotto un divieto immediato ai voli non autorizzati con droni.

La Russia ha accusato l’Ucraina di numerosi attacchi transfrontalieri dall’inizio della guerra, compresi attacchi a dicembre su una base aerea all’interno del territorio russo che ospita bombardieri strategici equipaggiati per trasportare armi nucleari. A febbraio un drone si è schiantato a Kolomna, a circa 110 km dal centro di Mosca.

L’Ucraina in genere rifiuta di rivendicare la responsabilità per gli attacchi alla Russia o alla Crimea annessa alla Russia, sebbene i funzionari di Kiev abbiano spesso celebrato tali attacchi con commenti criptici o beffardi. Ma questa volta è tutta un’altra faccenda.

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