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Arriva l’app “Immuni”. Ma come funziona?

by Silvia Roberto

L’Italia si sta preparando alla Fase 2, ovvero alla graduale riapertura delle attività e con essa prende vita anche una nuova app che permetterà, una volta compreso di essere positivi al Covid-19, il tracciamento dei contatti avuti con altre persone nei giorni precedenti (una vera e propria cronologia degli spostamenti). Si chiamerà “Immuni” e funzionerà attraverso il proprio cellulare utilizzando la connessione “Bluetooth”. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Da quanto si apprende fino a oggi l’app è formata da due parti: un registro sullo stato di salute della persona e della sua eventuale sintomatologia e un tracciamento dei contatti avuti con altre persone attraverso il proprio cellulare che consentirà al software di riconoscere e tenere in memoria i dispositivi delle persone con cui si è entrati in contatto. L’app ovviamente rispetta i parametri di privacy indicati dalla Ue, pertanto, nessun dato raccolto verrà diffuso se il cittadino non darà il proprio consenso all’utilizzo. E nello specifico parliamo di volontarietà del download, temporaneità dell’utilizzo, rispetto della normativa europea sulla privacy e tecnologia Bluetooth per evitare l’invasività delle geolocalizzazioni.

Quindi, repetita iuvant, attraverso l’app, unitamente al Bluetooth attivo, è possibile rilevare la vicinanza tra due smartphone nell’arco di un metro e di ripercorrere a ritroso tutti gli incontri di una persona risultata positiva al Coronavirus, così da poter rintracciare e isolare i potenziali contagiati. A questo punto l’app (una volta che la persona “x” ha dato il consenso al trattamento dei propri dati conservati sul cellulare), sarà in grado di rintracciare le persone “y” e “z” con cui “x” è entrata in contatto nei giorni precedenti, ricostruendo la cronologia dei suoi spostamenti. Nel momento in cui il cittadino “x” ha la conferma di essere stato contagiato, riceverà dall’operatore sanitario un codice che permetterà di scaricare su un server i dati raccolti dall’app, inclusa la lista anonima delle persone “y” e “z” incontrate nell’ultimo periodo permettendo anche agli altri infetti di essere avvertiti attraverso una notifica inviata al cellulare. Importante, l’app conserva sul dispositivo una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi che ha incontrato e il server calcola il rischio che corre ogni contatto in base alla vicinanza e al tempo di esposizione al virus.

Il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Domenico Arcuri ha firmato ieri l’ordinanza n.10 con cui dispone di “procedere alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons”,

Ma chi è la società chiamata a fornire questo servizio? È la Bending Spoons, una società italiana scelta appositamente dal governo e fondata nel 2013 da cinque soci. L’impresa è al numero uno in Europa per lo sviluppo di App per iPhone e tra le prime dieci al mondo per download. La sede in origine era a Copenaghen, ma nel 2014 si sposta a Milano dove tuttora risiede. Sviluppa app utilizzate da milioni di persone in tutto il mondo con oltre 200 milioni di download complessivi e 270.000 nuovi utenti al giorno.  “Sono molto orgoglioso della passione, abnegazione e competenza dei nostri ingegneri, scienziati e di tutto il team Immuni. Abbiamo fatto, e faremo, del nostro meglio”. Così parla Luca Ferrari, l’Amministratore Delegato. L’azienda inoltre sottolinea che “la Presidenza del Consiglio dei Ministri è il licenziatario dell’uso del prodotto. Bending Spoons agisce completamente gratuitamente, finanziando autonomamente i propri costi e non ricevendo alcun corrispettivo per il suo impegno”.

A questo punto pare che abbiamo trovato un modo per a)  sapere quando entriamo in contatto con persone infette (ahimè troppo tardi, perché lo scopriremo solo dopo che saremo stati infettati a nostra volta), b) conoscere da chi siamo stati contagiati tornando a ritroso nei nostri spostamenti (e se da una parte ci aiuterà a capire come, dove e da chi siamo stati infettati, dall’altro i nostri movimenti e spostamenti saranno quotidianamente controllati). E qui sorgono altri dubbi e domande sull’invasione della nostra libertà e privacy. Ma questa è un’altra storia.

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