Annullate dalla Corte Suprema le condanne a Lula

Luiz Inacio Lula da Silva potrebbe ritornare ad essere Presidente in Brasile. Infatti, sono state annullate dalla Corte Suprema tutte le condanne. Nulla esclude di rivedere il carismatico Lula rieletto per le presidenziali 2022.

Coinvolto pesantemente nell’inchiesta Lava Jato, la “Tangentopoli” brasiliana sudamericana, Lula finì anche in carcere . In questi giorni lo stesso ex capo dello Stato aveva dichiarato ai giornali baldanzoso che “Bolsonaro perderà le elezioni” definendo senza troppi complimenti il suo successore “un troglodita”.

Un giudice della Corte suprema infatti ha annullato tutte le condanne che erano state inflitte all’ex presidente dal pool di magistrati di Curitiba che erano i titolari dell’inchiesta Lava Jato. “Con la decisione, sono state dichiarate nulle tutte le sentenze emesse dalle 13/a sezione federale di Curitiba e gli atti saranno trasmessi al tribunale del Distretto federale”, scrive in una nota della Corte suprema.

E’ stato il giudice della Corte Suprema brasiliana Edson Fachin che ha preso questa decisione e non dovrà essere ratificata in sessione plenaria. Comunque appare anche probabile che la procura federale di Curitiba faccia ricorso. Lula oggi a 75 anni e si è sempre dichiarato innocente nonché vittima di una persecuzione politica.

Sembra essere stata più di una coincidenza il fatto che il giudice Sergio Moro che, aveva condannato l’ex presidente-operaio, è diventato ministro della Giustizia del governo di Jair Bolsonaro. Peraltro nel febbraio scorso, la Corte suprema aveva concesso alla difesa di Lula di accedere ai messaggi intercorsi tra i pm di Curitiba e Moro.

In tali messaggio sono emersi nel 2019 durante l’operazione Spoofing, l’inchiesta sull’hackeraggio dei telefoni e degli account di messaggeria Telegram dell’ex giudice Moro, del pm Deltan Dallagnol e di altri esponenti del pool della procura che indagavano su Lula.

Intanto, in un sondaggio appena pubblicato, l’ex capo dello Stato otterrebbe il 50 per cento delle preferenze se si candidasse alle elezioni in programma a ottobre del 2022. Sulla base di questo sondaggio, il 44% ha però dichiarato che non sceglierebbe affatto il leader del Partito dei lavoratori.

Nella stessa rilevazione l’attuale presidente Jair Bolsonaro, ha ricevuto solo il 38 per cento delle preferenze di voto, mentre il 56 per cento si è dichiarato contro la sua candidatura.


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