lo Stato contingenti e congeli mercati energetici e tariffe

Un’azienda come l’Enel spa, che chiude il bilancio del 2019 superando gli 80 miliardi di euro di ricavo e che usufruisce della gestione di un monopolio naturale sulla rete elettrica, a nostro giudizio ha il dovere di partecipare in misura significativa, insieme a altre aziende, in questo momento di crisi.

Apprezziamo lo stanziamento di 23 milioni di euro per soccorrere il sistema sanitario e la protezione civile, ma da aziende come l’Enel e Terna, la Tim, la Snam e l’Eni, come le FFSS, Autostrade spa, etc. , lo Stato deve pretendere di più nei termini in cui ha senso il loro esistere, in quanto concessionari di un servizio indispensabile per il Paese.

Analizziamo il particolare per cui il sistema Italia in questi giorni si trova ad affrontare un’emergenza inedita, che ha condotto alla fermata della maggioranza delle attività produttive, di tutte quelle non essenziali, obbligando a casa i cittadini.

Identifichiamo i consumi nelle abitazioni, sul piano energetico e telefonico, in una condizione immutata dei costi di mercato, non più compatibili con l’emergenza in corso.

Così come non possono più esserlo i pedaggi autostradali per i trasporti necessari e i costi ferroviari, navali e aerei per i passeggeri e per le merci necessarie in questo frangente.

In che misura le autorità dei settori enunciati hanno espresso regolamentazioni obbligatorie in questa specifica emergenza?

Possiamo accettare che chi continua a lavorare a casa in smart working, chi prosegue nel seguire le lezioni scolastiche e universitarie, o chi delle poche attività obbligate a restare in servizio, sia soggetto a un regime di mercato incompatibile con l’emergenza in corso?

E’ importante agire rapidamente e retroattivamente, dal momento esatto dell’emissione del primo decreto con cui è stato necessariamente e giustamente immobilizzato il Paese, applicando tariffe uniche e coincidenti con le fasce tariffarie a costo più basso.

Sul piano dell’energia elettrica è il mercato primario, quello a monte della distribuzione, che ha luogo giornalmente sulla borsa elettrica, che deve essere congelato e contingentato, impedendo speculazioni improprie che graverebbero sui cittadini consumatori, sulle imprese in attività ridotta, ma essenziale, quanto su quelle ferme e sullo Stato.

In questa emergenza dev’essere incisiva l’azione di intervento negli ambiti regolati dal mercato, ma essenziali per il sistema, contingentando tariffe e prezzi, senza un ulteriore minuto di ritardo.

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