Di Mirko Fallacia
Il ministero della salute italiano da martedì ha dato il via libera ai viaggi in sei località turistiche non europee senza la necessità di quarantena come precauzione COVID-19 all’arrivo o al ritorno.
Gli italiani potranno viaggiare alle Maldive, alle Seychelles, alle Mauritius, in Egitto (ma solo a Sharm El Sheikh e Marsa Alam), alla Repubblica Dominicana e ad Aruba su quelli che il ministero ha definito itinerari turistici controllati.
Queste destinazioni popolari per gli italiani in cerca di sole in inverno segnano un’eccezione rispetto ad altri luoghi al di fuori dell’Unione Europea, che richiedono la quarantena al ritorno in Italia.
Tutti coloro che partiranno per i Paesi selezionati dovranno essere in possesso di un ‘Green Pass’ che dimostri l’immunità al COVID – sia per vaccinazione che per pregressa infezione – e dovranno presentare anche un tampone negativo almeno 48 ore prima della partenza, secondo l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza.
Una volta rientrate in Italia, le persone non saranno tenute a sottoporsi alla quarantena se hanno presentato un altro test negativo, condotto non più di 48 ore prima dell’imbarco sul proprio aereo.
Questi cosiddetti corridoi turistici senza COVID sono stati istituiti in via sperimentale, ha affermato il ministero della salute.
Sicuramente si tratta di una buona notizia, anche se è difficile non notare come queste norme siano destinate ad un pubblico di nicchia che pratica turismo di lusso; per non parlare del fatto che, la mossa attuata dal governo, tende a incoraggiare una spesa maggiore all’estero, nonostante la crisi di proporzioni bibliche scatenata dal covid.
Si tratta realmente di una vera priorità? L’inverno al caldo per qualche ricco snob era una esigenza al quale non si poteva proprio rinunciare?
Se proprio si deve incoraggiare il contagio lo si fa per le necessità essenziali e non per le cose superflue. Ma è anche vero che se fossimo stati tipi concreti questo dannato covid si sarebbe già estinto da tempo.