Decreto Ristori-bis, contributi al 200% nelle zone rosse

Il fondo straordinario per sostenere il terzo settore è stato approvato questa notte dal Consiglio dei Ministri. Il decreto servirà a tutelare organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

“Un aiuto concreto e immediato”

“In una fase così critica della nostra storia – dice il premier – dare un aiuto concreto e immediato a chi è in difficoltà è necessario per proteggere il nostro presente e il nostro futuro. È un impegno che ho preso di fronte a tutto il Paese, a tutti i cittadini italiani. Tutto il Governo è al lavoro per questo. Dobbiamo uscire dalla crisi al più presto, è il mio impegno per il Paese”.

Sono queste le parole di Conte su Instagram: “proprio in queste ore stiamo finalizzando il dl ristori bis, con cui siamo la rete di protezione e di sostegno per tutte le attività economiche che si trovano nelle zone a maggior rischio”. “Dobbiamo fare tutto ciò che è necessario, con rapidità e efficacia, per uscire tutti insieme dalla crisi al più presto”, conclude.

I sussidi saranno maggior rispetto a quest’estate per 57 nuove categorie di attività che dovranno chiudere perché operano nelle ‘zone rosse’, prevede la bozza, che aumenta dal 150% al 200% il ristoro per bar, pasticcerie e gelaterie che si trovino in zone rosse o arancioni.

La nuova lista include i negozi (dall’abbigliamento agli elettrodomestici fino ai sexy shop), gli ambulanti (visto che anche i mercati sono chiusi), gli estetisti e gli altri servizi alla persona, compresi chi fa piercing e tatuaggi. Nella lista anche i servizi per gli animali (canili, dogsitter, toelettatura) e le agenzie matrimoniali. Poi congedi retribuiti al 50% e bonus babysitter da 1000 euro per aiutare le famiglie delle zone rosse, con i figli alle medie ma a casa in didattica a distanza, tra le altre novità previste dalla bozza del decreto.

I congedi potranno essere richiesti se non è possibile lo smart working per l’intera durata della chiusura delle scuole. Potranno richiederli anche le famiglie con disabili in caso di chiusura delle scuole o dei centri diurni, indipendentemente dall’età dei figli. Il bonus babysitter potrà essere invece richiesto dagli autonomi (iscritti alla gestione separata) e non si potrà utilizzare in caso di “prestazioni rese da familiari”.

Altre 19 sono le categorie ammesse ai contributi a fondo perduto tra il 100% e il 200% previsti dal decreto ristori 1: lo prevede la bozza della tabella dei codici ateco aggiornata, che sarà allegata al decreto ristori bis. Compaiono molte delle categorie che avevano lamentato l’esclusione in questi giorni: avranno contributi al 100% i bus turistici e anche i trasporti lagunari, i fotoreporter, chi fa corsi di danza, le lavanderie industriali, i negozi di bomboniere i traduttori e anche i produttori di fuochi d’artificio. Al 200% arriveranno invece guide alpine, musei, biblioteche, monumenti e anche orti botanici e zoo. Incluse anche la ristorazione senza somministrazione, come rosticcerie e pizzerie al taglio, e gli internet point, che avranno un ristoro al 50% di quanto già avuto in estate.

 

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1 comment

Gioacchino Assogna 7 Novembre 2020 - 13:34
Mi sembrano disposizioni valide per fronteggiare parte delle conseguenze delle rispettive chiusure. È un pacchetto significatuvo perché c'è anche la cancellazione della secobda rata dell'IMU, della sospensione dei contributi previdenziali, ecc.
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