Rom: sempre due pesi e due misure
Negli anni ’90 i rom scappavano dalla guerra dei Balcani. Erano profughi ma nessuno li voleva. Non trovarono…
Santino Spinelli “Alexian”, è un rom italiano, musicista, compositore, poeta, scrittore e docente universitario. È stato nominato Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella
Negli anni ’90 i rom scappavano dalla guerra dei Balcani. Erano profughi ma nessuno li voleva. Non trovarono…
E’ il dilemma che molti giovani rom e sinti oggi si pongono di fronte a una realtà in veloce evoluzione, che…
I campi nomadi rappresentano una forma orrenda di segregazione razziale e pertanto un crimine contro l’umanità. L’aggravante è che…
Lo sanno tutti ormai. È una verità acquisita. Un dato incontrovertibile per i razzisti e per coloro che sanno tutto su tutti e…
Nell’ambito della settimana dell’antirazzismo finanziata dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Raziale) nasce il…
In vista della Giornata della Memoria il signor Emanuele Filiberto di Savoia, che preferisce restare cittadino svizzero pur dicendo che si sente italiano, ha inviato una lettera alla comunità ebraica…
Il rapporto tra il rom e Devel (Dio in lingua romanì) è un rapporto speciale e intimo, piuttosto individuale ed esistenziale. Devel è una forza positiva invocata nei momenti più difficili dell’esistenza, un supporto morale e psicologico irrinunciabile. Devel è il riflesso della vita e del bene.
È la triste storia di una romni, una donna rom di 32 anni, una giovane madre di sei figli, un essere umano con sentimenti. Ha perso la vita in circostanze alquanto strane e non ancora chiarite. Di certo è morta. È morta nel campo nomadi di Secondigliano nel tentativo di arrivare in ospedale.
I quartieri-ghetto e i campi nomadi non dovrebbero esistere in una società civile, moderna ed evoluta. Il ghetto sancisce un’appartenenza e una condizione sociale che si imprime nella coscienza collettiva…
Con il termine romanipen si indica l’identità e la cultura della popolazione romanì i cui membri sono dispregiativamente definiti dai gagé (non rom, termine altrettanto dispregiativo) come “zingari”. Da ciò si evince che “zingari” e “gagé” sono vocaboli che sottendono un conflitto che andrebbe superato con la conoscenza e il dialogo.