Annullata in Lombardia la nomina del difensore civico in possesso della terza media

In Italia può succedere di tutto quando la norme sono ambigue, e così è stato in Lombardia. Qualche anno fa era stato nominato un difensore civico in possesso della terza media, Carlo Lio, ex sindaco socialista di Cinisello Balsamo (Milano), ex assessore regionale con deleghe a opere pubbliche ed edilizia pubblica di Forza Italia durante la presidenza di Formigoni e che nel maggio 2017 era stato eletto dalla maggioranza di centro destra.

Adesso però il Consiglio di Stato annulla questa nomina del Difensore regionale motivando appunto che il titolo di studio è un requisito essenziale. A suo tempo la sua nomina aveva provocato una bagarre in aula al Pirellone con fischi e urla delle opposizioni. Vi era stata una precedente sentenza del Tar che adesso viene ribaltata dal Consiglio di Stato e anche se non aveva nessuna esperienza in campo giuridico lo stesso Lio aveva assicurato che si sarebbe avvalso della collaborazioni.

Nonostante ciò l’assenza di un titolo di studio specifico e adeguato di Carlo Lio ha annullato la sua nomina di Difensore regionale della Lombardia, che è un’ autorità indipendente incaricata di tutelare i diritti dei cittadini dalle irregolarità o ingiustizie della Regione o altre amministrazioni pubbliche.

Infatti il Consiglio di Stato ha deciso che per un ruolo con questi funzioni la terza media non è sufficiente e che, quindi, la nomina di Lio va annullata. E, quindi adesso, la scelta del difensore regionale dovrà essere rifatta escludendo la sua candidatura.

A suo tempo di questo caso si era occupata la giornalista Nadia Toffa, inviata scomparsa della Iene, e il difensore regionale che in Lombardia esercita anche le funzioni di garante dei contribuenti e di garante dei detenuti guadagna 5mila euro netti al mese.

Il governatore della Lega dell’epoca, Roberto Maroni, si era difeso dicendo “io non c’entro nulla, è stato eletto dal consiglio regionale non dalla giunta”. Tuttavia Raffaele Cattaneo, che è attualmente assessore all’Ambiente e che in quel periodo era il presidente del consiglio regionale, ha sempre difeso tale scelta affermando che occorrevano solamente “requisiti di natura esperienziale” al posto di quelli “di natura professionale e formativa”.

Adesso però la decisione di scegliere Lio è stata ritenuta illegittima poiché invece di affermare criteri meritocratici delinea interessi politici e così il Consiglio di Stato dichiara che è necessaria “un’adeguata preparazione culturale in aggiunta ai requisiti di esperienza specificamente previsti per il difensore regionale”.

Dunque i giudici del Consiglio di Stato riformano la sentenza del Tar che aveva respinto il ricorso dell’avvocato Giuseppe Fortunato, dotato di master che si riteneva ben più titolato a ricoprire quel ruolo rispetto a chi possiede solo la licenza di terza media.

Il Consiglio di Stato comunque non disconosce che la legge regionale n. 18 del 2010 preveda che l’esperienza richiesta per diventare difensore regionale “nei campi del diritto, dell’economia e dell’organizzazione pubblica” possa essere surrogata dall’aver ricoperto per almeno dieci anni cariche pubbliche, sindaco e assessore , come peraltro Lio possiede nel suo curriculum.

Mentre un’altra legge regionale precedente la n. 25 del 2009, prevede che le nomine di competenza del consiglio regionale devono essere ricoperte da chi possiede un “un titolo di studio adeguato all’attività dell’organismo interessato”. Requisito che nel caso di Lio non è stato affatto rispettato.

Adesso si richiede che le somme corrisposte a Lio vengano recuperate e che si modifichi la legge regionale in modo da rendere esplicito il requisito di una laurea idonea per poter svolgere l’incarico di difensore regionale. Si parla anche di danno erariale che l’elezione di Lio avrebbe causato.


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