Allacciate le cinture di sicurezza, si vola. Questa potrebbe essere l’ultima estate in cui si potrà viaggiare con Alitalia, ma la saga legale dell’iconica compagnia aerea italiana è tutt’altro che finita.
La compagnia di bandiera in difficoltà smetterà di operare il 15 ottobre, quando decollerà il suo nuovo successore di proprietà pubblica chiamato ITA. E’ questo l’annuncio del governo italiano, dopo mesi di negoziati con Bruxelles, per assicurarsi che il piano di salvataggio di Roma sia conforme al diritto dell’UE.
“Il confronto con la Commissione europea ha permesso di raggiungere una soluzione costruttiva ed equilibrata, che garantisca la discontinuità necessaria per conformarsi alla normativa europea”, ha affermato il ministero dell’Economia, aggiungendo che ITA inizierà a volare il 15 ottobre. Alitalia cesserà le attività lo stesso giorno.
Ma Bruxelles vuole prudenza. “La Commissione prende atto dell’annuncio odierno dell’Italia”, ha affermato un portavoce a Bruxelles in una nota, sottolineando che “non sono state prese decisioni formali in questa fase” sulla ristrutturazione di Alitalia o su altre indagini in sospeso sugli aiuti di Stato.
L’autorità di vigilanza sulla concorrenza dell’UE ha anche sottolineato che “rimane in stretto contatto con le autorità italiane per garantire che il lancio di ITA come nuovo e vitale attore di mercato sia in linea con le norme UE sugli aiuti di Stato”.
All’inizio di quest’anno, Bruxelles ha espresso preoccupazione per la creazione di una nuova società di proprietà pubblica, con un capitale iniziale di 3 miliardi di euro, per succedere ad Alitalia in difficoltà.
La Commissione era particolarmente preoccupata per la cosiddetta continuità economica tra le due compagnie e per i piani iniziali di Roma di trasferire parte degli asset di Alitalia ad ITA senza organizzare una gara pubblica.
Questi ostacoli sono stati superati durante i negoziati con Bruxelles. L’Italia può ora procedere con i trasferimenti di denaro all’ITA e procedere con un memorandum d’intesa per trasferire alcune delle attività di Alitalia al suo successore, ha affermato il ministero.
Secondo ITA, giovedì la Commissione europea ha dato il via libera al piano industriale dell’azienda in una lettera inviata alle autorità italiane. Poche ore dopo, il cda di ITA ha approvato il nuovo piano industriale e diffuso un comunicato che fornisce alcuni numeri chiave sul futuro dell’azienda. ITA inizierà con 52 velivoli e prevede di operare con 105 aerei entro la fine del 2025.
L’anno scorso, il precedente governo italiano guidato da Giuseppe Conte ha deciso di creare una nuova società di proprietà pubblica denominata ITA e ha stanziato 3 miliardi di euro da iniettare come capitale iniziale. Secondo l’ultimo piano, negoziato dai ministri nel gabinetto del primo ministro Mario Draghi, ITA inizierà le operazioni con un’iniezione iniziale di 700 milioni di euro e riceverà il resto in seguito.
Gli italiani considerano Alitalia “come una cosa di famiglia, anche se un po’ cara”, come ha affermato Draghi all’inizio di quest’anno.
Nel tentativo di dimostrare che Bruxelles e Roma sono ormai totalmente sulla stessa pagina, il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini ha affermato che la nuova società opererà “in un’ottica di innovazione e digitalizzazione, in linea con i principi europei alla base del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Ma la storia non è ancora finita, per almeno due ragioni. ITA inizierà a volare in una difficile situazione economica, con una diminuzione generale dei voli a causa della pandemia di coronavirus e quindi la possibilità della necessità di un maggiore sostegno pubblico potrebbe richiedere l’approvazione di Bruxelles.
Inoltre, la Commissione deve ancora decidere se due precedenti tranche di sostegno pubblico, concesse nel 2017 e nel 2019 e per un totale di circa 1,3 miliardi di euro, costituiscano aiuti di Stato illegali.
Se Roma e Bruxelles si sono accordate su cosa significhi “continuità economica”, ITA e Alitalia dovrebbero ora essere considerate come società separate. Di conseguenza, spetterebbe alla vecchia Alitalia rimborsare eventuali aiuti di Stato impropri, qualora Bruxelles concludesse che le sovvenzioni erano illegali.
“L’obiettivo principale della Commissione è arrivare a decisioni giuridicamente solide il prima possibile”, ha affermato l’esecutivo dell’UE. Ma non è la prima volta che Bruxelles promette una decisione imminente sui passati aiuti di Alitalia.