Come giovani e come associazioni – partigiane, politiche, culturali o sociali – presenti e attive su Palermo e su tutto il territorio nazionale, riteniamo sbagliata la scelta di alcune realtà di politicizzare e spaccare la lotta alla criminalità organizzata nella giornata della legalità.
La scelta fatta da alcune sigle sindacali, politiche e associative, di organizzare un corteo a Palermo dalla Facoltà di Giurisprudenza a Via Lo Jacono rompe, almeno idealmente, l’unità nella lotta alle mafie tra istituzioni e civismo in maniera disarmante.
La retorica della “resistenza popolare per un’antimafia intersezionale” di una manifestazione dal titolo “Non siete Stato voi, ma siete stati voi” politicizza un evento che costituisce, nei fatti, una commemorazione e una presa di consapevolezza comune tra socialità e istituzioni della costante necessaria attenzione nel contrasto a fenomeni di devianza criminale organizzata.
La consapevolezza della partecipazione di componenti deviate dello Stato negli attentati e nell’intralcio ai tentativi di disarticolare le mafie non può essere ragione sufficiente per distaccarsi dalle istituzioni in una giornata come questa.
In nessuna delle sue declinazioni. Significa, al contrario, creare una breccia nel muro dell’antimafia sociale e istituzionale al cui interno si rende possibile alla mafia tornare a insinuarsi.
Politicizzare, inoltre, la ricorrenza del 23 maggio non giova a nessuno. E nessuno è legittimato a farlo. Non è la vicinanza al PSI di Falcone a rendere l’antimafia una lotta socialista, né la vicinanza al MSI di Borsellino a renderla missina o alla DC di Livatino a renderla democristiana. Le battaglie antimafia coinvolgono tutte le forze politiche e sociali indipendentemente dal colore e dal posizionamento.
Se si vuole realmente creare una “intersezione” nella lotta antimafia non si procede con la rottura ideale tra chi è all’albero Falcone e chi partecipa al corteo.
E non si alzano vessilli, bandiere e simboli, dividendo durante le celebrazioni di una giornata e una lotta chiamata ad unire.
Noi staremo all’albero Falcone, staremo con le scuole, con le università, con la società e con le istituzioni. Senza bandiere, senza la pretesa di mettere cappello e senza la volontà di dividere politicamente una lotta e una battaglia comune e trasversale.
Ci appelliamo quindi al buonsenso, non solo politico ma soprattutto umano, di chi ha organizzato questo corteo. Uniamoci sotto l’albero Falcone, rivendichiamo insieme la necessità di un’attività antimafia politica e istituzionale più serrata.
Ma non creiamo una frattura nell’antimafia per velleità di sigle e bandiere. Istituzioni e società hanno bisogno di remare nella stessa direzione.
Firmato da:
Federazione dei Giovani Socialisti – FGS Sicilia
Rete dei Democratici e Socialisti – REDS Sicilia
Associazione Socialista Liberale
Giovane Avanti!
Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane – FIAP Sicilia
Unione dei Lavoratori Precari – ULP
Socialismo XXI Secolo – Sicilia
Associazione “Italia Si Desti”