Oggi è la giornata in ricordo delle vittime della mafia, che coincide, non a caso, con l’inizio della primavera, avvenimento che cade anche nei giorni più bui della storia recente italiana.
Tuttavia, è un momento che pone gravose domande, e merita risposte, non solo dai pubblici poteri, ma da tutta una collettività, che è e sarà chiamata a fornire un reale cambiamento di modi di vivere e di abitudini sociali. Un’occasione per ribadire l’immensa gratitudine che dobbiamo riconoscere agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e ai volontari per l’opera improba e rischiosa che stanno svolgendo in questa terribile guerra invisibile.
Purtroppo per noi, in un momento così nero, non possiamo neanche consegnare all’oblio tutti coloro che sono morti opponendosi alle mafie, strappati alla vita, poiché erano animati da valori morali e civili che ognuno di noi dovrebbe conservare in modo intransigente e duraturo nella propria coscienza.
Soltanto così possiamo debellare il virus dell’illegalità, della sopraffazione e del malaffare evitando il contagio di pezzi consistenti di società che sono sedotti dal guadagno facile, dall’arricchimento illecito, dal potere sulle comunità. Il più efficace anticorpo e antidoto alle mafie è quello di non essere indifferente, di non voltarsi dall’altra parte, di denunciare le zone grige e le collusioni affaristiche criminali.
Oggi è una giornata di riflessione in ricordo delle vittime della mafia ma lo dedichiamo a tutti coloro che continuano a lottare in prima linea questo virus sociale che non è stato ancora sconfitto.